di Manuel Follis

Primo flash: la torre Isozaki, uno dei tre grattacieli di CityLife, ha raggiunto il 50esimo piano ed è sul punto di essere completata. Secondo flash: dopo cinque anni sono state aperte al traffico l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano e una prima tratta della Tangenziale Est Esterna. Terzo flash: il gruppo immobiliare Risanamento torna in utile e con un patrimonio netto positivo dopo anni di sofferenza. 
Quarto flash: dopo l’ingresso un anno fa del fondo sovrano del Qatar nel progetto Porta Nuova, Hines ha rifinanziato il fondo. Ultimo flash: l’immobile di Piazza Cordusio, ex sede storica di Unicredit è stato ufficialmente messo all’asta, pronto per essere riqualificato. Sono tutte notizie degli ultimi giorni che prese singolarmente già hanno una loro valenza, ma che osservate nel complesso, allargando lo sguardo, forniscono un quadro di grande vivacità del territorio lombardo e milanese.

In ordine cronologico l’evento più recente riguarda il completamento della torre Isozaki che con i suoi 50 piani sarà il grattacielo più alto di Milano, e la festa fatta di recente da operai, architetti e ingegneri che hanno costruito il palazzo si è svolta quasi in concomitanza con la ristrutturazione completa del progetto di sviluppo di CityLife e con la nomina di un nuovo amministratore delegato, Armando Borghi. Il mercato immobiliare, soprattutto quello che riguarda le vendite del settore residenziale, resta complesso ma dopo l’ultima operazione che ha portato Generali al 100% di CityLife l’intero progetto si può dire sia stato messo in sicurezza da qualsiasi punto di vista, in primis quello finanziario (l’indebitamento è stato abbattuto e il costo del debito dimezzato), con la consegna finale delle aree per il 2022.

Altri terreni, altro progetto di sviluppo real estate e altro grattacielo da più di 200 metri, ovvero la torre Cesar Pelli, ribattezzata anche torre Unicredit, che è il simbolo dello sviluppo di Porta Nuova. 
Nel giugno 2013 il fondo sovrano Qatar Holding ha acquisito una partecipazione del 40% circa nei fondi Porta Nuova divenendo il cornerstone investor con un orizzonte di investimento di lungo periodo e di recente la gara competitiva per il rifinanziamento ha portato a un’erogazione da 450 milioni della durata di 5 anni. Sono passati anni. E così se anni fa c’erano perplessità sui grandi progetti di sviluppo milanese oggi queste preoccupazioni possono riguardare al massimo la dinamica delle compravendite del settore immobiliare, ma di sicuro non il rischio che le operazioni non arrivino al completamento. Anzi, nel caso di Porta Nuova l’ingresso del fondo sovrano del Qatar ha anticipato un trend del quale si è poi parlato a lungo, ovvero l’interessamento di grandi gruppi stranieri a investire in Italia. 
La prossima tappa della società guidata da Manfredi Catella potrebbe essere un’ipo per Porta Nuova, ma anche qualora non ci fosse alcuna quotazione, il segno sulla città è ormai forte.

Una città e un territorio che sono in fermento, anche se non soprattutto registrando le spinte di investitori privati. Tra i progetti di sviluppo resta in sospeso quello di Santa Giulia, a sudest di Milano, ma adesso a Risanamento rimane da sistemare solo questo tassello e l’ultima semestrale dimostra come si sia completata anche la ristrutturazione di un grande gruppo immobiliare milanese che 5 anni fa molti davano per spacciato.

Una prossima tappa della trasformazione urbanistica della città potrebbe arrivare con la riqualificazione dell’immobile di Piazza Cordusio, storica ex sede di Unicredit nel cuore di Milano. La banca guidata da Federico Ghizzoni ha spostato il quartier generale in Piazza Gae Aulenti, nella già citata torre alta 231 metri. Ma adesso è già partita la commercializzazione dello stabile lasciato vuoto dall’istituto di credito. Gruppi interessati? Molti. Da Prelios a Hines fino a Blackstone (tanto per rimanere sul tema dei grandi gruppi internazionali che investono in Italia). Ci sarà da discutere sul prezzo, come accade quasi sempre nelle compravendite, visto che domanda e offerta al momento sembrano molto distanti tra loro. Ma il risultato finale sarà quasi sicuramente una trasformazione importante nel centro della città.

 

Città che da pochi giorni ha anche festeggiato l’inaugurazione e l’apertura dell’autostrada Brescia-Bergamo-Milano e del tratto della Tangenziale Est Esterna che si interseca con la Brebemi. «Non è frequente partecipare sia all’avvio dei lavori che, dopo soli 5 anni, all’inaugurazione dell’infrastruttura», ha detto il giorno dell’inaugurazione il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. Ancora una volta grazie all’impegno di privati (nel caso specifico del gruppo Gavio e di Intesa Sanpaolo), il territorio milanese da pochi giorni può godere di un percorso alternativo per andare a Brescia. L’inaugurazione della Brebemi, una delle opere considerate strategiche in vista di Expo 2015, ha un valore notevole sia perché è uno dei primi (e pochi) project financing di una certa entità (il finanziamento è di 1,6 miliardi) che è arrivato alla realizzazione, ma anche perché testimonia il fermento delle ultime settimane sul territorio. Un fermento che è possibile (e per certi versi inevitabile) che sia anche legato all’esposizione universale che in molti dei casi citati ha svolto la funzione di acceleratore delle procedure. E che a sua volta tra un anno potrebbe trarre vantaggio da queste trasformazioni. (riproduzione riservata)