“Fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi”: la codifica Istat C23 Ateco2007 delle attività lavorative sintetizza così la produzione con vetro, terracotta, porcellana, ceramica, cemento-calce-gesso, materiali refrattari e il taglio di pietre come il marmo e i graniti.

Nel 2012 sono state quasi 25mila le aziende assicurate all’Inail con 195mila addetti (di cui il 13% autonomi), dati fortemente in calo rispetto a solo 5 anni fa (-10% di aziende e -23% di addetti, soprattutto tra i dipendenti).

Oltre il 60% dei lavoratori si concentra in tre lavorazioni: di calcestruzzo-cemento-gesso, in vetro, modellatura di pietre (circa 40mila in ogni attività).

L’intervento soprattutto manuale del lavoratore e il quotidiano contatto con specifici fattori di rischio (strumenti, polveri, schegge, alte temperature, ecc.) ne fanno uno dei settori più a rischio di infortunio sul lavoro. Per il 2012 gli incidenti denunciati sono stati 7 mila (comunque dimezzati rispetto al 2008) concentrati per il 70% nelle tre lavorazioni sopra citate. Mille l’anno le malattie professionali denunciate, soprattutto muscolo-scheletriche ma anche, con incidenza superiore agli altri settori dell’Industria e servizi, ipoacusie e malattie respiratorie.

Fonte: Dati INAIL