I premi di Ingosstrakh nel primo semestre 2014 sono stabili a 42 miliardi di rubli, poco meno di 890 milioni di euro al cambio attuale. Ma a frenare nella compagnia russa, partecipata al 38,5% da Generali, è stato l’utile netto, che nei primi sei mesi dell’anno è stato di 147,2 milioni di rubli, poco più di 3 milioni di euro, contro gli 887 milioni di rubli dello stesso periodo dello scorso anno (18 milioni di euro) che rappresentavano già una frenata sul 2012. Bilancio che tra l’altro viene redatto secondo standard locali, mentre i risultati sarebbero presumibilmente peggiori secondo i principi internazionali. Colpa in particolare dell’andamento negativo delle assicurazioni auto in Russia, che come noto hanno portato Generali a svalutare nel bilancio semestrale la sua partecipazione per 190 milioni di euro, a causa anche dell’andamento debole del rublo. L’ipotesi allo studio sarebbe ora di aumentare il capitale di Ingosstrakh utilizzando utili non distribuiti accumulati negli anni passati, che ammonterebbero a 15 miliardi di rubli (314 milioni di euro). Infatti è dal 2009 che la società non paga dividendi a causa dei dissidi tra l’oligarca Oleg Deripaska e il precedente azionista Petr Kellner. Per il gruppo italiano, la cui partecipazione ha un valore esclusivamente finanziario, è comunque una buona notizia. (riproduzione riservata)