Il canale di Panama si sta preparando a celebrare il centesimo anniversario, non senza le preoccupazioni da parte delle compagnie assicurative riguardo ai rischi che aumenteranno con l’attuazione del piano per raddoppiare la capacità di carico delle navi che transitano nel canale, una delle vie d’acqua più importanti al mondo.

In un nuovo report, “Panama Canal 100: Shipping Safety and Future Risks”, Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) ha concluso che dopo il completamento del ‘Third Set of Locks Project’, che vedrà la costruzione di due nuovi set di chiuse, creando una terza corsia di transito per le navi di grandi dimensioni, il valore dei beni assicurati che transitano nel canale potrebbe aumentare fino a raggiungere più di un miliardo di dollari statunitensi al giorno.

Il report rileva che ogni anno, “più di 12.000 di navi oceaniche attraversano il canale, una cifra che potrebbe aumentare significativamente dopo l’apertura anticipata delle nuove chiuse nel 2015. Secondo le previsioni, l’espansione permetterà ogni giorno ad un numero compreso tra 12 e 14 grandi navi (approssimativamente 4.750 navi in più all’anno) di passare attraverso il canale. Significativamente, molte di queste navi dovrebbero essere navi portacontainer di tipo New-Panamax da 12.600 teu (twenty-foot equivalent unit), che sono molto più grandi delle navi da 4.400 teu che attualmente possono attraversare il canale.”

L’espansione della capacità del canale porterà nuovi rischi. AGCS ha rilevato che “con circa il 3% (270 miliardi di dollari) del commercio marittimo mondiale (in totale 9 trilioni di dollari) già in transito nel Canale di Panama ogni anno, sarà critico il passaggio sicuro delle navi.” Gli esperti, tuttavia, hanno avvertito che l’aumento del traffico e delle grandi navi potrebbe sfidare il record di sicurezza del Canale di Panama, migliorato nell’ultimo decennio, con maggiori probabilità di rischio nel periodo iniziale dell’apertura del canale.

Il capitano Rahul Khanna, Global Head of Marine Risk Consulting di AGCS, ha spiegato l’impatto potenziale sul risk management di questa espansione. “Le navi più grandi pongono automaticamente rischi maggiori. L’enorme quantità di carico trasportato significa che un incidente serio ha il potenziale di causare un danno considerevole e una grave interruzione dell’attività. Per esempio, una nave container New-Panamax da 12.600 teu a pieno carico è lunga come quattro campi da football e ha un’altezza superiore a 160 piedi e potrebbe avere un carico assicurato da 250 milioni di dollari”.

Il report ha rilevato che “se dopo l’espansione saranno operative alla loro massima capacità prevista, AGCS stima che ogni giorno ci potrebbero essere 1.25 miliardi di dollari in più di beni assicurati di passaggio attraverso il canale. Le grandi navi hanno un ruolo critico nell’aumentare la capacità di throughput”.

Tuttavia, tali navi possono porre serie sfide di salvataggio in un contesto di navigazione congestionato, e anche causare potenziali ostruzioni. In caso di incidente ci potrebbero essere insufficienti esperti di salvataggio con esperienza qualificata disponibili per gestire le nuove navi New-Panamax.

Ci sono altri fattori da considerare. AGCS ha esaminato l’impatto regionale dell’espansione e ha concluso che “l’impatto potenziale di qualsiasi incidente di trasporto è molto più vasto del solo impedimento dell’avanzata nel Canale di Panama. Con grandi navi in movimento nella regione circostante, un incidente potrebbe colpire anche il traffico nei principali porti degli Stati Uniti e ovunque, portando un potenziale aumento dell’interruzione di business e dei danni assicurati”.

In aggiunta, numerosi porti statunitensi e terminal nella East Coast e nella Gulf Coast sono esposti agli uragani. Le grandi navi che trasportano una più alta concentrazione di beni assicurati trascorreranno più tempo in questi porti, aumentando il rischio. Per esempio, una vasta porzione dei danni causati dall’uragano Sandy nel 2012 era dovuta ad una tempesta che ha colpito i porti nella regione nord-est degli Stati Uniti.

Per soddisfare le navi di grandi dimensioni servono cambiamenti a livello globale anche nei porti lungo la catena di fornitura del canale, il che comporta nuove sfide. Serviranno ulteriori aggiornamenti delle infrastrutture, sotto forma di grandi gru a portale, per lavorare in queste grandi navi e per gestire l’aumento del volume. Dovrà essere migliorata la capacità di elaborazione per evitare i colli di bottiglia nei punti di blocco dei porti. La navigabilità è un punto critico: le correnti d’aria e d’acqua devono essere sufficienti da permettere il passaggio sicuro delle grandi navi portacontainer.

Un’altra grande sfida è l’effettiva gestione delle grandi navi. Le procedure operative portuali dovranno essere rivalutate tenendo in considerazione i limiti imposti dal vento e dalle condizioni climatiche dati i margini operativi limitati che queste navi affronteranno.

Al contrario, un’estesa via marittima dall’Asia alla East/Gulf Coast degli Stati Uniti potrebbe effettivamente portare a una riduzione del rischio in un’altra area, come spiega il capitano Allan Breese, Senior Marine Risk Engineer di AGCS: “Più a lungo puoi tenere un container su una nave senza fare multipli trans-loadings tramite treni e altri mezzi di trasporto, meglio è”.

Il capitano Khanna ha spiegato: “per molti marinai l’espansione del Canale di Panama rappresenterà un nuovo contesto di navigazione. A causa dell’aumento del numero delle grandi navi che passano attraverso questo canale importante, sarà di estrema importanza il livello della formazione fornita ai piloti. Già cercare di muovere una di queste navi attraverso uno spazio così ristretto è di per sé un enorme rischio”.

Ha aggiunto, tuttavia, che la formazione non può preparare in modo completo i marinai per il contesto reale. “è estremamente importante che i processi e i sistemi in atto siano dinamici e che il settore man mano impari dagli errori, perché inevitabilmente ne commetterà qualcuno,” ha affermato.

Nonostante i rischi aggiuntivi causati dall’espansione delle strutture, l’analisi di AGCS mostra che “la regione del Canale di Panama ha un record di sicurezza in crescita costante negli ultimi anni, con un totale relativamente piccolo (27) di incidenti di trasporto negli ultimi dieci anni, inclusi solo due “danni totali”.

Questo tasso di incidenti di 1 su ogni 4000 transiti è positivo rispetto a quello di altre principali vie di passaggio navigabili, come il Canale di Suez (1 su 1100 transiti) e il Canale di Kiel (1 su 830 transiti). Tra i tipi di navi che transitano più frequentemente, le navi portarinfuse (11), le navi da carico (9) e le navi container (9) dominano la lista degli incidenti del canale, ammontando collettivamente a più del 75% di tutti gli incidenti dal 2002.

In un contesto di navigazione relativamente controllato, la causa più comune di incidenti dal 1993 è il contatto con le mura (53) e le collisioni tra le navi (50), che ammontano a quasi il 60% degli incidenti analizzati da AGCS. Il danno o il guasto alla macchina è classificato terzo (41), corrispondente a più del 20% del totale.