di Silvia Berzoni Class Cnbc

Generali ha chiuso il miglior semestre degli ultimi cinque anni con un utile netto a 1.081 milioni (+28,4% a/a), grazie alla crescita nel settore Danni. Conti con cui il group ceo Mario Greco può festeggiare il primo compleanno alla guida del Leone di Trieste.

Il manager in questa intervista a Class Cnbc fa il quadro dei target già raggiunti e di quelli ancora da realizzare, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale attraverso le dismissioni. Con un invito al governo: «Non dobbiamo perdere il treno della ripresa che si comincia a vedere».

 

Domanda. Dottor Greco, i dati del semestre hanno premiato la vostra strategia. Quali segnali si possono cogliere per i prossimi mesi?

Risposta. Il business ha continuato a produrre buoni risultati. In particolare quello Danni ha restituito utili significativi, in crescita rispetto a un anno fa, nonostante le pesanti catastrofi naturali in Centro-Est Europa. Il business Vita ha mantenuto la profittabilità dell’anno scorso, comunque buona. I redditi finanziari, invece, mostrano una certa difficoltà in un contesto di mercato in cui i rendimenti sono molto bassi.

 

D. A un anno di distanza dal suo ingresso nel gruppo, a che punto siete rispetto ai target al 2015?

R.

Ci muoviamo verso quei target. Credo che su alcuni di questi obiettivi, in particolare sulla vendita di asset e sulla crescita della componente di profitti da P&C, abbiamo già fatto passi in avanti significativi, e credo anche rassicuranti per gli investitori e per i nostri azionisti. C’è però ancora molto da fare, ma il gruppo ha enormi potenzialità, che pensiamo di poter realizzare nei prossimi tre anni.

 

D. Tema centrale è il rafforzamento del capitale, che chiama in causa direttamente il piano di dismissioni.

R. Abbiamo raggiunto in meno di un anno più della metà del nostro target di 4 miliardi. Le operazioni sono state perfezionate a valori molto buoni sulla base di multipli elevati e controvalori significativi. Questo è un segnale importante: dimostra che si può vendere attentamente e con buoni risultati. Continueremo ad avere questo approccio e a valutare con attenzione gli asset da vendere. Ma venderemo solo quando saremo convinti che le valutazioni ricevute saranno corrette.

 

D. Che segnali arrivano dal mercato domestico?

R. L’Italia mostra certamente un rallentamento, particolarmente visibile nel ramo Danni. Questo non è un buon segnale perché la dimensione e lo sviluppo del ramo sono anche un’approssimazione dell’andamento del pil di un Paese. Il fatto che il Danni sia in frenata per il terzo anno consecutivo dimostra non solo che i prezzi stanno scendendo, che in certa misura è una buona notizia per le famiglie italiane e per i consumatori, ma anche che il livello di attività non si sta riprendendo. Ci aspettiamo segnali più positivi nel terzo e quarto trimestre 2013 e contiamo sulla ripresa dell’economia italiana dal prossimo anno.

 

D. Quali valutazioni per il ramo Vita?

R. Il settore in Italia finora ha mantenuto un trend positivo, anche perché in questo momento probabilmente non ci sono opportunità d’investimento alternative al Vita così convenienti per le famiglie italiane. Le nostre reti hanno prodotto bene, abbiamo lanciato prodotti che ottengono risultati buoni e che contiamo di migliorare ulteriormente nella seconda parte dell’anno.

 

D. Che cosa pensa della situazione italiana? L’instabilità politica è un deterrente per la ripresa economica?

R. Abbiamo sicuramente bisogno di un governo, l’instabilità politica è di certo un grosso rischio in questo momento. Non abbiamo nessuna necessità di ulteriore instabilità. Il governo sta agendo, ha attuato delle riforme, ha avviato dei programmi importanti. Deve continuare ad agire in questo senso. Dobbiamo stare attenti a non perdere il treno di questa piccola, iniziale ripresa che fuori dall’Italia si comincia a vedere.