L’adesione dei vigili urbani ai fondi pensione aperti destinando le quote multa in virtù di quanto previsto dal Codice della strada è da considerarsi perfezionata su base individuale e non piuttosto collettiva. Lo chiarisce la Covip fornendo risposta interpretativa a un quesito. Infatti il Codice della strada prevede la possibilità per gli enti locali di devolvere parte dei proventi derivanti da sanzioni amministrative pecuniarie a finalità di previdenza integrativa per gli appartenenti ai corpi di polizia municipale. L’importo destinato a previdenza è da ritenersi, a tutti gli effetti, una parte della retribuzione del vigile, poiché prevista da accordi nazionali e come tale dovrà trovare evidenza in busta paga. In particolare il quesito posto alla Covip riguardava la possibilità di applicare al personale di polizia municipale e provinciale che aderisce ai fondi pensione aperti le riduzioni alle spese di partecipazione al fondo previste in caso di adesione collettiva dallo schema di regolamento dei fondi pensione aperti e la possibilità di riconoscere a detti aderenti a fondi aperti la facoltà di riscattare la posizione in caso di cessazione dei requisiti di partecipazione. La Covip ha approfondito a propria volta la casistica con il Dipartimento della funzione pubblica che ha chiarito come l’istituzione di forme pensionistiche complementari di natura collettiva per i dipendenti pubblici contrattualizzati è rimessa esclusivamente alla contrattazione collettiva nazionale, cui compete anche la definizione delle materie demandate alla contrattazione integrativa. Quindi l’adesione dei vigili è da considerarsi individuale e non collettiva.