di Andrea Di Biase

Bnp Paribas, l’istituto francese guidato dal ceo Jean-Laurent Bonnafé, ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 3,34 miliardi, in flessione del 29% rispetto allo stesso periodo del 2012, che aveva però beneficiato dalla cessione di una quota della società immobiliare Klépierre con una plusvalenza di 1,5 miliardi.

Al risultato semestrale di Bnp Paribas hanno contribuito in maniera significativa anche le attività italiane, a partire da Bnl, l’istituto controllato al 100% dalla banca parigina e guidata dall’amministratore delegato Fabio Gallia. Nei primi sei mesi dell’anno la divisione Bnl Banca Commerciale, dopo l’attribuzione di un terzo dei risultati del private banking Italia alla divisione Investment solutions, ha realizzato un utile ante imposte di 159 milioni, in flessione del 42,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. La banca di Via Veneto ha comunque dato segnali di vivacità, visto che nel secondo trimestre dell’anno, chiuso con un utile lordo di 75 milioni, la raccolta è cresciuta del 9,5% rispetto allo stesso trimestre dello scorso esercizio. Gli impieghi, anche alla luce dell’andamento dell’economia italiana, si sono invece contratti del 3,4%, a seguito di un rallentamento nei segmenti imprese e small business.
Nonostante la pressione sui ricavi dovuta al contesto macroeconomico, nel semestre Bnl Banca Commerciale ha visto crescere dello 0,6% il margine di intermediazione. La flessione del 2% del margine di interesse, soprattutto per effetto della contrazione dei volumi creditizi, è stata infatti più che compensata dall’aumento del 6,2% delle commissioni. I costi operativi sono invece diminuiti dell’1,6% rispetto al primo semestre 2012 permettendo di ottenere un effetto forbice positivo di 2,2 punti percentuali, che migliora ulteriormente il cost/income, al 30 giugno pari al 53,6%. Il risultato lordo di gestione, pari a 760 milioni, è dunque cresciuto del 3,2% rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio. A pesare sull’utile è stato invece il costo del rischio, in aumento del 31,6%.

 

Tornando ai risultati di Bnp Paribas, l’istituto parigino si è confermato tra i gruppi di vertice in Europa in termini di solidità patrimoniale e liquidità. Al 30 giugno il Common equity ratio era pari al 10,4%, mentre l’indice di leva finanziaria si attestava al 3,4%, superando la soglia regolamentare del 3% che sarà applicabile dal gennaio 2018. La riserva di liquidità immediatamente disponibile ammonta a 236 miliardi. Bnp Paribasha inoltre ridotto i costi annuali di 330 milioni nei primi sei mesi dell’anno. Il management, che all’inizio del prossimo anno svelerà i dettagli del piano di sviluppo 2014-2016, ha intanto presentato un ambizioso piano di espansione in Germania, con un obiettivo di ricavi al 2016 di 1,5 miliardi e un tasso di crescita composta media annualizzato dell’ordine dell’8%. A questo scopo, Bnp prevede di rafforzare i suoi organici, aumentando gli effettivi di oltre 500 unità su tre anni e migliorando l’efficienza e la visibilità commerciale, creando ad esempio delle «Case Bnp Paribas». Il gruppo prevede quindi di aumentare in misura notevole gli impegni commerciali al fine di accompagnare lo sviluppo dell’attività e della clientela. (riproduzione riservata)