Axa ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 2,5 miliardi di euro, in calo dell’1% su base annua a causa dell’onere da 228 milioni messo a bilancio per le perdite subite nella copertura di alcune operazioni e nel portare avanti il piano di riassetto.
L’utile operativo è cresciuto del 16% nel semestre a 2,6 miliardi, beneficiando della strategia concentrata in mercati emergenti a più alto tasso di crescita.
I ricavi della società hanno registrato un aumento del 4% a 50,04 miliardi, grazie prevalentemente al solido contributo del ramo vita e risparmio e della attività di asset management. Nel vita, risparmio e pensione i premi sono saliti a 29,6 mld  (+5%), nei danni la crescita  è stata del 2% a 16,5 mld.
Axa ha archiviato la prima metà dell’anno con un solvency ratio del 218%.

«AXA ha registrato ottimi risultati nel primo semestre 2013, con una crescita dei ricavi del 4%, una progressione a due cifre del risultato operativo nelle principali linee di business e una solidità finanziaria sostenibile» ha commentato Henri de Castries, ceo del gruppo francese (che la prossima assemblea  dovrebbe confermare per altri quattro anni alla guida del gruppo). «Continueremo con la nostra strateeegia di gestione attiva del capitale», ha proseguito il ceo, citando la cessione di oltre 1 mld (Axa Private Equity) nei paesi maturi e reinvestimenti in attività a maggiore crescita, in Cina in particolare, con l’acquisizione del 50% di Tian Ping.

Nel futuro il gruppo continuerà ad investire nel digitale e a puntare sull’efficacia operativa.