Andrea Montanari

Partirà lunedì prossimo, per concludersi venerdì 7 settembre, l’asta dei diritti di opzione non esercitati di Unipol e FonSai, relativi ai due aumenti di capitale da 1,1 miliardi ciascuno. L’ufficializzazione del periodo d’asta è arrivata ieri dalle due compagnie assicurative al centro del processo d’integrazione che coinvolge anche la holding Premafin e Milano Assicurazioni. Per quanto riguarda la ricapitalizzazione di FonSai, al termine del periodo di offerta risultano non esercitati 1,154 milioni di diritti opzione validi per la sottoscrizione di 290,898 milioni di titoli ordinari, pari al 31,727% del capitale, per un controvalore complessivo di 291 milioni e per le azioni di risparmio B 993,47 mila diritti validi per la sottoscrizione di 250,35 milioni di azioni risparmio di categoria B, pari al 77,81%, per un controvalore di 141,4 milioni. Sul fronte della compagnia bolognese, invece, al momento risultano non esercitati 5,735 milioni di diritti riguardanti la sottoscrizione di 114,7 milioni di azioni ordinarie (lo 27,13% di quelle offerte) e 7,41 milioni di diritti relativi alla sottoscrizione di 148,16 milioni di titoli privilegiate (56,88%) per un controvalore di 373,8 milioni. In caso di mancata sottoscrizione, la porzione più rilevante dell’inoptato dei due aumenti andrebbe a carico del consorzio bancario guidato da Mediobanca e Unicredit. Una volta completato questo passaggio in borsa, prenderà avvio il cantiere della fusione che darà vita alla seconda compagnia assicurativa italiana. Polo che nascerà ufficialmente l’1 gennaio 2013 anche se già con la prossima trimestrale Unipol consoliderà Premafin e a cascata FonSai e Milano Assicurazioni. Ieri, intanto, come era già nelle attese non si è tenuta per mancanza del quorum l’assemblea di Premafin chiesta da Alessandro Della Chà, il custode giudiziale dei titoli della finanziaria intestati ai fondi off-shore delle Bahamas che tra l’altro non si è presentato. A presenziare sono state Canoe (1,974%) e Limbo (1,974%), le holding lussemburghersi di Giulia e Paolo Ligresti. L’unica a parlare è stata proprio Giulia Ligresti che si è detta «delusa a dir poco» dalle banche «per come è stata impostata e gestita l’intera operazione» di integrazione tra Unipol (oggi titolare dell’81% di Premafin) e FonSai. (riproduzione riservata)