di Andrea Di Biase

Nonostante il vertice di Unipol, a partire dall’amministratore delegato Carlo Cimbri, abbia passato gran parte del primo semestre a negoziare con la controparte e le authority (Isvap, Consob, Antitrust e Banca d’Italia) il progetto di integrazione con Fondiaria-Sai, la compagnia bolognese è riuscita ad archiviare i primi sei mesi dell’anno con un utile netto di 121 milioni, in aumento del 112% rispetto allo stesso periodo del 2011. Segno più anche sul fronte dei requisiti patrimoniali. Senza tenere conto l’effetto dell’aumento di capitale da 1,1 miliardi, il cui esito si conoscerà solo dopo l’asta dei diritti inoptati, che si terrà presumibilmente alla fine di agosto, a fine giugno il margine di solvibilità consolidato è salito dal 140 al 160% I risultati, in linea con le previsioni nonostante il sisma in Emilia, sono stati salutati come «buoni» sia dal presidente, Pierluigi Stefanini, che dall’amministratore delegato, Carlo Cimbri. Ciononostante l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato a BB+ da BBB- il rating di Unipol Gruppo Finanziario e da BBB+ a BBB quello della controllata Unipol Assicurazioni (la compagnia destinata alla fusione con FonSai, Premafin e Milano Assicurazioni). La revisione del rating è stata motivata da S&P con l’indebolimento del profilo di rischio finanziario del gruppo bolognese proprio a causa dell’impegno assunto nell’operazione di salvataggio di FonSai. Il creditwatch, ha sottolineato l’agenzia, resta inoltre negativo perché il piano di integrazione presenta «alti rischi di esecuzione e incertezze finanziarie e, se eseguito, potrebbe indebolire ulteriormente » il profilo di rischio di Unipol. Giudizi che non sono stati ovviamente condivisi dal vertice del gruppo bolognese. «Tali valutazioni», ha replicato la compagnia in una nota, «non rappresentano correttamente la situazione economica, finanziaria, patrimoniale e industriale del gruppo Unipol». A riprova di un atteggiamento strabico da parte di Standard & Poor’s c’è anche il fatto che, mentre abbassava il rating di Unipol per i rischi legati all’integrazione con Fon- Sai, alzava da B a B+ il rating di quest’ultima proprio alla luce del piano di salvataggio proposto e attualmente in corso di esecuzione da parte del gruppo bolognese. Il rating di Fondiaria-Sai, ha spiegato S&P, è stato alzato grazie all’adeguatezza patrimoniale ripristinata dall’aumento di capitale, stimata in un 20% oltre il minimo regolamentare, e alla «probabilità» che la fusione a quattro che porterà a Unipol-Sai vada in porto. Cimbri nel corso della conference call sui conti ha detto che la fusione a quattro tra Premafin, FonSai, Milano Assicurazioni e Unipol Assicurazioni dovrebbe avere efficacia giuridica dal 1° gennaio 2013, mentre entro la fine del 2012 si terranno i cda delle compagnie coinvolte per l’approvazione dei progetti di fusione. Unipol, ha ricordato il manager, «ha già avviato le fasi che porteranno nei prossimi mesi all’integrazione con il gruppo Fondiaria-Sai, lavorando fianco a fianco con i manager delle nuove compagnie del gruppo per realizzare le importanti sinergie potenziali». Prima ci saranno da concludere gli aumenti di capitale, con l’asta dell’inoptato (circa 800 milioni di euro) che si terrà probabilmente a partire dal 27 agosto. Per quanto riguarda le azioni di risparmio FonSai di categoria B, emesse nel corso dell’aumento e la cui sottoscrizione è stata garantita da Unipol, Cimbri ha spiegato che eventualmente «le terremo in portafoglio, perché pensiamo che si valorizzeranno assieme al resto delle azioni di Unipol- Sai». È invece al momento «prematuro » fare ipotesi sul destino delle diverse categorie di azioni che comporranno il capitale del nuovo gruppo. Cimbri ha escluso un’integrazione delle riserve, come richiesto dall’Isvap. «Siamo assolutamente tranquilli sulla solidità delle nostre riserve», ha spiegato, affermando che «non ci sono deficienze sul monte delle riserve complessive». Cimbri ha ribadito le critiche metodologiche già espresse rispetto alla richiesta dell’Isvap parlando, non senza polemica, di «indicazione più sulla spinta di pressioni esterne». Se la tormentata fusione tra Unipol e FonSai ha sfiancato i manager, c’è però qualcuno che festeggia: sono i consulenti, legali e advisor finanziari, che in un semestre hanno incassato dalla sola Unipol circa 11 milioni di euro. Nel corso della conferenza telefonica con gli analisti Cimbri ha affermato di non temere una possibile fuga degli agenti FonSai a seguito della fusione tra i due gruppi. «Non abbiamo timore di perdere agenti», ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo bolognese. «Ci sarà qualcuno che non si troverà bene e qualcuno con cui noi non ci troveremo bene. Ma, considerando che Unipol-Sai sarà il primo gruppo nei Danni, scegliere di non lavorare per il gruppo Unipol-Sai in alcuni casi potrebbe essere un azzardo». Nel primo semestre dell’anno è tornata all’utile anche Unipol Banca. L’istituto controllato dalla holding Ugf e partecipato da Unipol Assicurazioni ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un risultato netto di 6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 3 milioni del 2011. (riproduzione riservata)