Semestrale a gonfie vele per Unipol, che ha archiviato il primo semestre con un utile netto consolidato di 121 milioni di euro, +112,3% rispetto ai 57 del primo semestre del 2011. Il gruppo ha registrato un combined ratio (lavoro diretto) del 95,5% che, al netto dell’impatto degli eventi sismici, equivarrebbe al 92,3%, valore inferiore di circa 7 punti rispetto al 99% del primo semestre 2011 e in diminuzione di oltre 3 punti rispetto al 95,5% di fine 2011. La situazione di solvibilità consolidata è stata ulteriormente rafforzata a circa 1,6 volte i requisiti regolamentari. «Lavoriamo intensamente sui fondamentali del core business e i buoni risultati realizzati, in linea con le previsioni annuali, rifl ettono le politiche di gestione degli ultimi tre anni», ha dichiarato l’a.d., Carlo Cimbri. «Selezione dei rischi e partnership agenti-impresa sono gli elementi essenziali per affrontare un contesto economico complicato, che si rifl ette soprattutto nelle difficoltà del settore Vita, inteso come forma di risparmio. Unipol ha già avviato le fasi che porteranno nei prossimi mesi all’integrazione con il gruppo Fondiaria Sai (che diverrà operativa dall’1 gennaio 2013, ndr)». La raccolta diretta premi Danni è stata di 2.146 milioni di euro (-2,3%) di cui 1.292 nei rami Auto (-2,5%) e 853 nei rami Non Auto (-2,1%). I premi diretti Vita sono stati pari a 1.074 mln, -20,4%. Il comparto bancario ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 6 milioni di euro (3), una raccolta diretta da clientela terza (retail e pmi) di 8.435 mln (+1,9% rispetto al 31 dicembre 2011), impieghi verso clientela pressoché invariati (9.985 mln, -0,4%). Il Core Tier 1 si è assestato all’8,3% (8,2% nel 2011). Intanto Standard & Poor’s ha declassato il rating di Unipol gruppo fi nanziario da BBB- a BB+ e il giudizio sulla controllata Unipol assicurazioni da BBB+ a BBB. Entrambi i rating restano sotto osservazione con implicazione negative. Il declassamento rifl ette, per gli analisti di S&P, l’indebolimento del profi lo di rischio fi nanziario dovuto all’impegno manageriale e fi nanziario verso il gruppo Premafi n, comprensivo dei 339,5 mln euro di investimenti nella ex holding della famiglia Ligresti e dei 140 mln in azioni di risparmio FonSai. © Riproduzione riservata