I risultati del primo semestre delle società del risparmio gestito e amministrato continuano a beneficiare dell’andamento positivo dei mercati finanziari registrato nei primi tre mesi del 2012. Così, nel primo semestre, sia Azimut sia Mediolanum, dopo che già nel trimestre chiuso a marzo avevano registrato risultati record, hanno visto i profitti crescere di slancio. La società guidata da Pietro Giuliani, nella prima metà del 2012, ha realizzato un utile netto consolidato di 79,1 milioni di euro, con un progresso del 76,5% rispetto allo stesso periodo del 2011. I ricavi consolidati si sono invece attestati a 214,2 milioni rispetto ai 174 milioni totalizzati nel primo semestre del 2011. L’utile ante imposte è stato pari a 92,2 milioni, anche in questo caso in decisa crescita se paragonato ai 48,6 milioni della prima metà dell’anno scorso. «In un contesto che permane difficile, caratterizzato da forti tensioni sui mercati obbligazionari che si ripercuotono sui listini globali – commenta Giuliani – la performance ottenuta ad oggi dai clienti Azimut è di circa il 5%, misurata come performance media ponderata delle masse in gestione». Quanto alla raccolta netta, Giuliani fa sapere che nei primi sei mesi si è attestata a oltre 830 milioni. «Per chi opera nel settore del risparmio – afferma il patron di Azimut, interpellato da F&M – i momenti di crisi possono diventare un’opportunità, perché proprio quando i clienti sono disorientati e preoccupati è possibile per il bravo consulente fare la differenza. Per questo noi continuiamo a sviluppare fortemente la qualità nelle nostre reti di distribuzione».
Primo semestre da record anche per Mediolanum, che ha realizzato un utile netto di 217,5 milioni, più che raddoppiato (+125%) rispetto all’analogo periodo del 2011. In crescita del 5% le masse gestite e amministrate, pari a 49,085 miliardi. Oltre ad avere approvato i conti dei primi sei mesi dell’anno, il consiglio di amministrazione di Mediolanum, che si è riunito ieri, ha deliberato «l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili a tasso fisso ovvero a tasso variabile con floor ovvero equity-linked, fino a un importo massimo complessivo di 300 milioni di euro, che potranno essere collocati entro il termine del 31 dicembre 2013 sul mercato italiano presso il pubblico indistinto tramite il collocatore Banca Mediolanum Spa, che agirà anche in qualità di agente di calcolo». L’ammontare ricavato dall’emissione dei prestiti obbligazionari, spiega una nota, «sarà destinato principalmente alla diversificazione degli strumenti di indebitamento nonché al sostegno dello sviluppo del business delle società controllate». Ieri, intanto, il patron di Mediolanum, Ennio Doris, ha spiegato che «la prima emissione di bond sarà effettuata già a partire da quest’anno».