Nuovo rinvio per l’assemblea di Premafin richiesta dal custode giudiziale dei titoli della finanziaria intestati ai fondi off-shore delle Bahamas. L’assemblea non si è potuta tenere a causa della mancanza del quorum richiesto. Come previsto, infatti, il socio Unipol, principale azionista della holding con l’81%, non si è presentanto all’appuntamento. Mentre i regolamenti prevedevano la presenza di almeno un terzo del capitale, davanti alla porta di Premafin si è ritrovato appena il 3,98% del capitale con i rappresentanti di Canoe e Limbo, le due società lussemburghesi che fanno capo Giulia e Paolo Ligresti. L’assemblea è così servita a Giulia Ligresti solo a lanciare una pesante frecciata contro le banche. La manager ha infatti affermato che la sua famiglia è «a dir poco delusa» dal modo in cui la banche hanno gestito la fusione Unipol Fonsai. Il nuovo rinvio dell’assemblea di Premafin era considerato scontato visto che Unipol, che controlla Premafin con l’81%, aveva già fatto sapere che avrebbe disertato l’incontro. Tra gli assenti c’era anche Alessandro Della Cha, custode giudiziale dei titoli dei due fondi off-shore in capo ai Ligresti. Era stato proprio Della Cha a chiedere un’assemblea che prendesse in esame la possibilità di riesaminare e eventualmente revocare la delibera con cui è stato dato il via libera all’aumento di capitale riservato a Unipol. Il presidente uscente della holding (alla prossima assemblea, il 18 settembre in prima convocazione e il 24 in seconda convocazione, verrà nominato il nuovo cda firmato Unipol) non ha voluto invece commentare il presunto accordo tra Mediobanca e la famiglia Ligresti sulla buonuscita degli ex azionisti di riferimento di Fonsai, in merito al quale Alberto Nagel è stato già sentito in Procura a Milano e su cui il numero uno di Piazzetta Cuccia riferirà ai soci nel cda di Mediobanca del prossimo 5 settembre.