di Paola Valentini Quello appena trascorso è stato un super-semestre per le società quotate del risparmio gestito. Banca Generali, Mediolanum e Azimut superano a pieni voti la prova dei conti potendo vantare reti di promotori finanziari che in una fase come l’attuale riescono ad approfittare della debolezza delle banche per strappare preziose quote di mercato agli istituti che oggi sono più concentrati a gestire lo spread alle stelle e le necessità di rafforzare il patrimonio. Per Banca Generali i primi sei mesi si sono chiusi con un utile netto consolidato che ha sfiorato il raddoppio, passando da 37,4 milioni del giugno 2011 a 67,3 milioni (+80%). Il patrimonio del gruppo guidato dall’amministratore delegato Piermario Motta ha raggiunto i 24,6 miliardi (dati Assoreti). Boom anche per la raccolta che è salita dell’80%, a quota 1 miliardo, contro gli 1,26 miliardi realizzati nell’intero 2011 e gli 1,27 miliardi del 2010. Dal canto suo l’utile netto consolidato del gruppo Azimut guidato da Pietro Giuliani si è attestato a 79,1 milioni, +76,5% rispetto al giugno 2011, il patrimonio è cresciuto a 16,8 miliardi e la raccolta netta nel risparmio gestito è stata pari a 830 milioni. Risultati resi possibili anche grazie ai buoni rendimenti delle gestioni del gruppo: la performance ottenuta finora dai clienti Azimut è di circa il 5% (media ponderata delle masse in gestione). Procede a gonfie vele anche il business di Mediolanum, che ha visto nel semestre una crescita dell’utile netto consolidato del 125% a 217 milioni, con una raccolta della banca di 1,76 miliardi. Come le altre due big, anche il gruppo guidato da Ennio Doris, in netta controtendenza rispetto al mercato, ha registrato ottimi risultati di raccolta netta nei fondi e nelle gestioni (869 milioni). Una tendenza che peraltro è proseguita anche a luglio, nonostante l’elevata volatilità dei mercati. Doris ha rivelato che nel mese appena trascorso la raccolta netta in fondi è stata pari a 170 milioni. E dalle anticipazioni comunicate da Banca Generali emerge che i flussi netti a luglio sono stati di 120 milioni, pari a 1,1 miliardi da inizio anno. «Luglio ha evidenziato una netta accelerazione nella raccolta di prodotti gestiti, pari a 115 milioni rispetto ai 75 milioni di giugno», spiegano da Banca Generali. Da inizio anno la raccolta in prodotti di risparmio gestito si è attestata a 758 milioni con un progresso del 22% rispetto allo stesso periodo del 2011. Ma, mentre nella prima parte del 2012 a fare la parte del leone nei prodotti gestiti erano le polizze, ora sono stati i fondi e le gestioni a realizzare il progresso più significativo, mettendo a segno una raccolta netta quasi doppia rispetto a giugno (da 21 a 47 milioni). A tale risultato hanno contribuito in particolare le gestioni a capitale protetto con specializzazione sulle linee azionarie dei mercati emergenti e i fondi obbligazionari e total return con una marcata componente di diversificazione valutaria. Anche a Piazza Affari le azioni delle tre società hanno brillato. Da inizio anno Azimut registra un rialzo del 26% a 7,5 euro, Banca Generali del 30% a 9,3 euro. Discorso a parte merita Mediolanum (-0,27% a 3 euro) che è più sensibile all’andamento dello spread data l’esposizione ai titoli di Stato italiani. Prova ne è che negli ultimi dieci giorni, ovvero da quando l’intervento del presidente della Bce Mario Draghi ha fatto fare marcia indietro allo spread, il titolo è cresciuto di oltre il 34% ed è risultato uno dei migliori di Piazza Affari, contro il +11,5% di Banca Generali e il +6,8% di Azimut. Soltanto nella seduta di venerdì 3 agosto Mediolanum ha messo a segno un rialzo record del 16% dopo che il giorno precedente aveva perso il 6,5%. «L’ottima performance non è però un semplice rimbalzo; il titolo beneficia dell’apprezzamento dei titoli di Stato italiani a breve termine», spiega un analista. «Il portafoglio del gruppo conta infatti 11,7 miliardi in titoli di Stato con una duration (la media delle scadenze tra i vari titoli, ndr) di un anno e mezzo circa. Il forte restringimento dello spread Italia-Germania sui titoli a breve termine avvenuto in questi giorni è motivo di acquisto per un titolo che in passato era stato penalizzato proprio per il motivo contrario. Dai massimi del 24 luglio il differenziale sui titoli a due anni si è ridotto di 207 punti base passando da 507 a 300 punti base». Non stupisce quindi se i giudizi degli analisti, dopo le semestrali, promuovono tutte e tre le quotate. Banca Imi per esempio dà un giudizio di add (aggiungere) ad Azimut con un prezzo obiettivo di 8,45 euro, mentre il rating per Mediolanum è buy (comprare) con target price a 3,3 euro. Per Intermonte Azimut è un neutral con obiettivo a 9 euro, mentre Mediolanum ha ricevuto un outperform con target a 3,5 euro. Tra tutti Intermonte preferisce Banca Generali con un giudizio outperform e un target price a 12 euro. Equità invece dà un buy a tutte e tre i titoli con target di 10,1 euro per Azimut, 4,7 euro per Mediolanum e 12 euro per Banca Generali. La sfida adesso è continuare a crescere a questi ritmi. Anche in borsa. (riproduzione riservata)