di Anna Messia Che il clima in tema di Rc Auto e di riforme del settore assicurativo fosse arroventato lo aveva già raccontato MF-Milano Finanza in un articolo pubblicato sabato scorso dal titolo «L’Rc Auto della discordia». Ma i toni utilizzati ieri dal commissario straordinario dell’Isvap, Giancarlo Giannini, sono andati oltre ogni previsione. Il numero uno dell’istituto di controllo (che, secondo quanto previsto dal decreto spending review, finirà sotto Banca d’Italia) ha accusato senza mezzi termini le compagnie di boicottare le norme del decreto Liberalizzazioni che avevano lo scopo di aumentare la concorrenza e favorire la riduzione delle tariffe Rc Auto in Italia, oggi tra le più salate d’Europa. «Dai comportamenti dell’Ania (l’associazione che rappresenta le assicurazioni, ndr) si evince che il settore sta reagendo ai provvedimenti di liberalizzazione e alla loro attuazione in modo assolutamente non collaborativo», ha dichiarato Giannini chiamato in commissione Industria al Senato. Anzi, ha precisato, si tratta piuttosto di «opposizione assoluta». Giannini ha sottolineato che le imprese, «attraverso l’Ania», stanno dando «un’interpretazione delle norme che, di fatto, non consente di far pervenire ai consumatori quei vantaggi che le norme stesse presuppongono », anche se allo stesso tempo sono pronte a benedire le altre norme «naturalmente reputate sempre poche», ha aggiunto, «che portano benefici diretti e immediati ai loro conti». Insomma, le compagnie sarebbero pronte a incassare i vantaggi del decreto, intervenuto per esempio per ridurre il fenomeno delle microlesioni (i cosiddetti colpi di frusta), ma al momento di restituire parte di questi benefici ai consumatori farebbero orecchie da mercante. Dalle ultime rilevazioni dell’Isvap sull’andamento tariffario sembrerebbe anzi che nel primo trimestre di quest’anno i prezzi hanno subito un ulteriore ritocco all’insù, nonostante la frequenza dei sinistri sia in calo e il comparto sia in miglioramento (nel 2011 la perdita è stata di 482 milioni rispetto ai 744 milioni del 2010). Lo scontro tra l’Isvap e le compagnie si è fatto acceso dopo che l’autorità, in una lettera inviata al mercato il 19 aprile scorso, aveva chiarito come applicare le norme contenute nel decreto Liberalizzazioni. In materia di scatola nera, per esempio, aveva specificato che le imprese sono obbligate a offrire ai clienti un polizza Rc Auto comprensiva del dispositivo, che deve essere installato gratuitamente, e tale prodotto deve essere a sconto rispetto a una polizza tradizionale. Non solo. In caso di assenza di sinistri Giannini ha chiarito che l’anno successivo al cliente deve essere riconosciuto uno sconto effettivo. Interpretazioni considerate illegittime dall’associazione presieduta da Aldo Minucci, che ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che dovrebbe pronunciarsi proprio in questi giorni. Ancora ieri, in risposta all’audizione di Giannini, l’Ania ha ribadito che «la legge non impone alle compagnie di offrire polizze con scatola nera» e l’obbligo potrebbero provocare un aumento dei prezzi invece di una riduzione. L’altro nodo da sciogliere è quello del confronto dei tre preventivi Rc Auto che gli intermediari sono obbligati a consegnare ai clienti. In risposta alla bozza di regolamento attuativo, pubblicata nei giorni scorsi dall’Isvap, sono arrivate circa 3.400 email. Una pioggia di osservazioni tra cui non è mancata quella dell’Ania che ieri ha aggiunto che senza correttivi il regolamento provocherà «un aggravio di costi per gli intermediari di circa 400 milioni l’anno». (riproduzione riservata)