La Cassazione ha riconosciuto le ragioni dei piccoli azionisti di Fondiaria, riuniti nella finanziaria Promofinan, imponendo alla Corte d’appello di rifare il processo e di quantificare il danno subito per la mancata Opa sulla società da parte di Sai. Lo riferisce Reuters citando una fonte giudiziaria che conferma le indiscrezioni si stampa del quotidiano La Repubblica. La decisione della Suprema Corte riporta in primo piano una vicenda che risale al 2002 quando, pochi mesi dopo la fusione tra Fondiaria e Sai, la Consob sancì il concerto tra quest’ultima e Mediobanca, e dunque l’obbligo di Sai e Mediobanca di lanciare l’Opa su Fondiaria, ma ritenne fosse troppo tardi per tornare indietro. Ma questo, spiega la Cassazione, che ha capovolto il giudizio d’Appello, non significa che i soci di minoranza non abbiano subìto un danno. Perciò hanno diritto a un risarcimento quanti hanno fatto causa prima che scattassero i termini di prescrizione, ovvero il 18 febbraio 2012. La causa intentata da Promofinan torna così in Appello: la corte dovrà svolgere nuovamente il processo, accertare l’effettivo danno e quantificarlo. Fonsai e Mediobanca saranno responsabili in solido.