di Anna Messia

L’anno scorso Cattolica Assicurazioni non ha pagato cedole ai propri azionisti. L’assicurazione veronese, recependo l’invito dell’Isvap che, in questo momento di crisi, aveva chiesto alle compagnie di essere parsimoniose nei dividendi, ha preferito passare la mano. Ma in ogni caso la società non ha lasciato i soci senza niente in tasca visto che, grazie a un utile consolidato di 42 milioni ottenuto nel 2011, ha avuto a disposizione le risorse per lanciare un’operazione di aumento gratuito di capitale che prevede l’assegnazione di una nuova azione ogni quattro possedute. L’operazione è partita il 23 luglio con godimento gennaio 2012. Cosa accadrà quest’anno? Ci sarà il ritorno alla cedola? «È ancora presto per fare previsioni di bilancio per l’anno in corso», risponde il presidente di Cattolica Assicurazioni, Paolo Bedoni, «ma abbiamo valide ragioni per essere fiduciosi perché i tradizionali punti di forza della nostra compagnia, in particolare il ramo danni, ci consentono di esprimerci sul mercato a buoni livelli di competitività». Proprio ieri si è riunito il consiglio di amministrazione della società per approvare il bilancio di fine giugno che ha registrato un utile netto consolidato di 32 milioni, in miglioramento del 28% rispetto ai 25 milioni dello stesso periodo del 2011, su cui tra l’altro hanno gravato 11 milioni di svalutazioni su titoli in portafoglio (bond greci ma anche importanti società italiane). Al netto delle componenti straordinarie l’utile netto sarebbe stato di 43 milioni, mentre il risultato netto di gruppo è pari a 24 milioni (invariato rispetto al 30 giugno 2011). Anche in questo caso, escludendo gli effetti straordinari della svalutazione dei titoli in portafoglio, l’utile netto di gruppo si sarebbe attestato a 35 milioni. A livello di raccolta il risultato è stato di 1.798 milioni (con una flessione del 13,9% rispetto ai 2.089 milioni nello stesso periodo del 2011), in particolare per il segmento Vita che si è attestato a 926 milioni (1.248 milioni al 30 giugno 2011), in diminuzione del 25,8% ma in ripresa rispetto al primo trimestre e in linea con l’andamento del mercato. Mentre il ramo danni è cresciuto passando da 827 milioni al 30 giugno 2011 a 857 milioni, in miglioramento del 3,6%. Nel comparto auto, in particolare, la raccolta è stata di 503 milioni, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2011. Mentre il combined ratio è stato del 96,1% (94,6% al netto degli effetti del terremoto in Emilia) in miglioramento rispetto al 97,6% di giugno 2011. «Sono numeri che dimostrano come la compagnia sia capace di crescere anche in un periodo fortemente segnato dalla crisi economica nazionale ed internazionale», conclude Bedoni sottolineando tra l’altro la società è impegnata in un progetto sul territorio «per aiutare i giovani soci, i figli o i nipoti, ad avviare un’impresa o a prepararsi al mondo del lavoro». Iniziativa che prenderà vita a Verona il prossimo autunno e «si irradierà su tutti i territori in cui sono presenti i nostri soci». (riproduzione riservata)