Nel semestre l’affrancamento fiscale post-fusione spinge l’utile a 251,7 milioni. Impieghi in crescita del 2,6% a 102,8 miliardi Negli ultimi 12 mesi l’esposizione sui Btp è stata ridotta del 29% 

di Luca Gualtieri

Ubi Banca svaluta la partecipazione in Intesa Sanpaolo.

 

Nel primo semestre il gruppo creditizio bresciano-bergamasco guidato da Victor Massiah ha compiuto un write-off da 18,9 milioni sull’1,9% detenuto nella Ca’ de Sass. La scelta, imposta dai pesanti ribassi borsistici del titolo Intesa, potrebbe essere confermata nei prossimi mesi. «Se si dovessero confermare le attuali quotazioni di borsa, si renderebbe necessario apportare ulteriori svalutazioni alla partecipazione inIntesa Sanpaolo», spiega una nota di Ubi.

Intanto il gruppo ha archiviato il primo semestre con un utile di 251,7 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 102,1 milioni dello stesso periodo del 2010. Il risultato beneficia di una componente straordinaria di 352,8 milioni, relativa all’affrancamento fiscale dopo la fusione tra Bpu e Banca Lombarda. La legge 111 del 15 luglio scorso ha infatti esteso l’affrancamento anche alle società consolidate e non solo alla capogruppo.

 

Al netto di tutte le voci non ricorrenti, l’utile ha segnato una crescita del 10% a 70 milioni. I proventi operativi si sono attestati a 1,7 miliardi (-1%), con un margine di interesse a 1 miliardo (-0,9%) e commissioni nette a 586 milioni (-3,5%). Passando agli aggregati patrimoniali, gli impieghi sono saliti del 2,6% a 102,8 miliardi, con crediti netti deteriorati cresciuti a 5,8 miliardi dai 5,3 di fine 2010. La raccolta diretta è aumentata del 2,7% a 106,2 miliardi, mentre quella indiretta si è attestata a 78,6 miliardi, sostanzialmente invariata rispetto a un anno prima. Dopo l’aumento di capitale i coefficienti patrimoniali vedono un Core tier 1 dell’8,2%, in miglioramento dal 6,95% di fine 2010, e un total capital ratio salito al 13,02 dall’11,17%. «Visto il nostro livello di Core tier 1, il bond convertibile da 640 milioni è solo una polizza di assicurazione, niente di più», ha spiegato Massiah durante la presentazione dei conti semestrali. Il gruppo lombardo ha assunto una posizione molto prudente nella gestione del portafoglio finanziario, anche alla luce del rischio sui debiti sovrani. Negli ultimi 12 mesi, per esempio, l’esposizione sui titoli governativi italiani è scesa del 29% da 11,6 a 8,2 miliardi, mentre attualmente il gruppo non ha alcuna esposizione verso i titoli governativi di Portogallo, Grecia e Irlanda. L’esposizione sui bond spagnoli è limitata a 2,5 milioni. I risultati semestrali non hanno convinto del tutto Piazza Affari e ieri il titolo Ubi ha perso il 2,57% a 2,5 euro. (riproduzione riservata)