di Onofrio Giuffrè

Sale la preoccupazione per la svalutazione dei titoli greci nei bilanci delle banche. Lo Iasb, l’organo che definisce i principi contabili internazionali, ha inviato una lettera all’autorità Ue, l’Esma, nella quale ha espresso timori per le svalutazioni troppo ottimistiche effettuate delle banche sul debito di Atene.

Secondo un’analisi pubblicata da Citi, gli istituti con i bilanci a maggior rischio di write-off sono Bnp Paribas, Dexia e Commerzbank.Intesa avrebbe ulteriori svalutazioni per 489 milioni e Unicredit per 87 milioni. Le stime sono legate però alle ipotesi sugli haircut (ancora incerti) sul debito greco. Secondo Intermonte, portando la svalutazione al 50% del nominale sulle scadenze prima del 2020, le svalutazioni ammonterebbero a circa altri 120 milioni perUnicredit, 70-80 milioni per Intesa Sanpaolo, 20 milioni per Mediolanum e fino a 120 milioni per Mediobanca. Il presidente Iasb, Hans Hoogervorst, ha spiegato che più che valutare i titoli di Stato detenuti in base all’attuale valore di mercato, come raccomandato dall’Ias 39, alcune banche stanno usando metodi interni basati sui flussi di cassa attesi. «È difficile immaginare che ci siano acquirenti che intendano acquistare i bond ai prezzi indicati dai modelli di valutazione utilizzati», ha osservato Hoogervorst. L’autorità bancaria Eba, che sta valutando la questione, ha confermato di aver inviato alle istituzioni dell’Ue i propri pareri sulle varie «opzioni politiche» per aiutare le banche, ma ha smentito di aver chiesto «un’urgente e massiccia ricapitalizzazione» degli istituti come riportato dal Financial Times Deutschland. Il dg del Fmi, Christine Lagarde, venerdì aveva lanciato l’allarme sul patrimonio delle banche Ue. «Non capisco, suppongo che non parlasse delle banche francesi», ha replicato ieri il governatore della Banca di Francia, Christian Noyer. (riproduzione riservata)