L’associazione “Giustacausa” ha fatto il bilancio dei primi sei mesi di attività: circa 250 telefonate al mese da presunte «vittime di malasanità», 1.500 contatti.
Si tratta di una rete di studi legali affiancati da consulenti medici che si occupa di orientare i cittadini intenzionati a denunciare presunti errori o comportamenti sbagliati di camici bianchi e operatori della Sanità. Non tutte le segnalazioni sono fondate: solo un caso su 5 alla fine va avanti, mentre il 77% non ha i requisiti per un’azione legale e viene dissuaso dagli esperti.
Secondo i dati illustrati dal presidente di Gisutacausa Francesco Nobili, medico legale e consulente tecnico del tribunale di Firenze, e pubblicati dal Sole 24 Ore Sanità, il 55% delle presunte vittime racconta episodi che hanno provocato gravi invalidità, nel 19% dei casi si parla di decessi. Solo il 5% è riuscito a cavarsela senza postumi.
A rivolgersi all’associazione sono in maggioranza donne (64% contro il 36% di uomini). Chi chiede aiuto lo fa attraverso il numero verde 800671661 (65%) o via e-mail (35%).
La maggior parte delle segnalazioni arriva da Sicilia (19%), Lazio e Lombardia (entrambe al 14%). Nessun caso dall’Umbria. Gli episodi riferiti sono accaduti nella regione di residenza nell’89% dei casi, fuori sede nell’11% e riguardano nell’88% dei casi una struttura pubblica (la maggioranza dei decessi si registra qui, anche perché i privati a un certo punto trasferiscono i pazienti negli ospedali pubblici).
Gli italiani raccontano anche di attese bibliche, denunciano diagnosi tardive che avrebbero portato alla morte del paziente, interventi malriusciti, malservizi, o riferiscono di essere stati trattati male. Nel caso in cui i professionisti che hanno analizzato l’episodio escludono la malasanità «si scoraggia il cittadino dall’intraprendere azioni legali sbagliate. Vogliamo evitare alle persone il dispendio di tempo e di energia e anche la fatica psicologica di aspettare 5 anni per sentirsi dire che dietro la morte di un proprio parente non c’è alcun errore», ha spiegato Nobili. E nella maggior parte dei casi Giustacausa tenta di risolvere la vicenda fuori dal tribunale per evitare attese lunghe: solo la richiesta della cartella clinica può prendere anche 2 mesi, mentre 3 mesi passano per la conciliazione obbligatoria.