Nel periodo aprile-giugno l’utile netto è stato pari a 736 milioni di euro Sul risultato ha pesato la svalutazione per 125 milioni del debito greco

Il comparto della riassucurazione ha archiviato un secondo trimestre molto positivo grazie all’assenza di grandi catastrofi naturali e al rialzo dei prezzi delle coperture assicurative innescato dal terremoto giapponese dell’11 marzo scorso. I conti di Munich Re rispecchiano questa situazione favorevole e non stupisce che la società bavarese abbia anche alzato le stime per l’intero esercizio.
Nel secondo trimestre la compagnia guidata da Nikolaus von Bomhard ha realizzato un utile netto dopo quote di minoranza pari a 736 milioni di euro, in crescita del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2010. Il risultato conseguito è inoltre superiore ai 660 milioni attesi dagli analisti. La performance è stata tra l’altro realizzata nonostante un impatto negativo per 125 milioni legato alla svalutazione per 703 milioni sull’esposizione al debito sovrano greco per riflettere i valori di mercato a fine giugno. L’utile netto ha beneficiato di un carico fiscale ridotto del 61,8% rispetto allo scorso anno e di una tregua sul fronte dei disastri naturali, che nel primo trimestre aveva causato perdite per circa 1 miliardo di euro. Sul fronte dei ricavi lordi, nel secondo trimestre si è registrata una crescita del 9,2% a 11,9 miliardi.
Munich Re si attende inoltre di chiudere l’anno in utile, grazie a una crescita dei premi che ha contribuito a contrastare l’impatto degli uragani negli Stati Uniti e le svalutazioni sul debito greco. «Nonostante le richieste di risarcimento eccezionalmente pesanti puntiamo a raggiungere un risultato positivo per l’anno», ha spiegato von Bomhard.
Sulla Borsa di Francoforte i titoli Munich Re hanno archiviato la seduta con un ribasso del 2,34% a quota 95,52 euro. Prima che si scatenasse il panico fra gli investitori, però, erano arrivati a far segnare un rialzo del 2,22 per cento.