Gli analisti rivedono le stime di utili delle Generali per tenere conto della crisi greca. Come scrivevano in un report di ieri gli esperti del Credit Suisse, i risultati del secondo trimestre del gruppo del Leone (su cui si alzerà il velo dopo il consiglio di amministrazione di venerdì 5 agosto) «avrebbero dovuto mostrare un solido miglioramento operativo», che tuttavia sarà intaccato «da una serie di svalutazioni nel Vita», legate principalmente all’esposizione del gruppo al debito greco così come alla partecipazione in Telco. Di conseguenza, gli analisti della banca d’affari elvetica si aspettano un risultato netto «piuttosto piatto» a 876 milioni di euro per la prima metà dell’anno. In un report simile diffuso il 29 luglio, con riferimento ai primi sei mesi dell’anno in corso, Intermonte annunciava per le Generali un taglio delle stime di profitti netti da 873 a 697 milioni. Allineata anche Equita Sim, che nel morning note di due giorni fa ipotizzava per il gruppo triestino una svalutazione dei titoli greci in portafoglio ai prezzi di mercato, con annessa revisione al ribasso dell’utile netto anticipato per il secondo trimestre da 313 a 170 milioni (786 milioni il dato stimato per il semestre). Tra gli analisti più ottimisti, che prevedono un risultato netto più sostanzioso per la compagnia assicurativa del Leone, ci sono Banca Akros, Barclays e Macquarie, che vedono l’utile semestrale rispettivamente a quota 814, 815 e 823 milioni. Ieri, intanto, a Piazza Affari, il titolo Generali ha ceduto il 2,9% a 12,41 euro. Ca.Sco.