di Raffaele Ricciardi

Venti centesimi per ogni dollaro investito. È quanto, molto probabilmente, riceveranno gli investitori di Lehman Brothers. Il crac della banca d’investimento del settembre 2008, il più doloroso della storia degli Stati Uniti (Lehman deteneva asset per 639 miliardi di dollari) che ha messo l’istituto in amministrazione controllata, si avvia verso le battute finali. Il giudice James Pech del tribunale fallimentare di Manhattan ha infatti dato l’ok alla presentazione di un piano di rimborso da 65 miliardi di dollari ai creditori. L’avvocato Harvey Miller, che sta seguendo l’iter fallimentare per conto di Lehman, nel corso dell’audizione presso il tribunale aveva parlato di richieste di rimborsi approvate per circa 360 miliardi di dollari contro le stime precedenti, che si fermavano a un totale di 320 miliardi. Se il piano dovesse essere approvato dai creditori, probabilmente in una assemblea che si terrà il 4 novembre, il rimborso si tradurrebbe appunto in un rapporto di 20 centesimi per ogni dollaro richiesto. Sul fronte dei creditori, le indicazioni sono al momento positive. Un gruppo che comprende anche Goldman Sachs e Morgan Stanley (e che conta circa 100 miliardi di crediti) ha già anticipato l’ok al piano, seguito dagli investitori asiatici (che vantano altri 20 miliardi). Se tutto filasse per il verso giusto, Lehman potrebbe iniziare a pagare dal primo trimestre del 2012. (riproduzione riservata)