L’annuncio di un vertice Merkel-Sarkozy martedì a Parigi fa sperare in un’accelerazione delle misure per rispondere alla crisi di Eurolandia. E il rendimento del Btp decennale torna sotto il 5%. Wall St +3,9% 

di Marcello Bussi

Le borse europee ieri hanno messo a segno forti rialzi e la migliore è stata Piazza Affari (+4,1%). Ma la seduta è stata caratterizzata da un’alta volatilità. Si è infatti combattuto un braccio di ferro tra i ribassisti a oltranza e chi pensa che sia arrivato il momento di approfittare dei prezzi da saldo per ricominciare a comprare.

I primi sono stati aiutati da una serie di voci che, come il giorno precedente, hanno preso di mira in particolare la Francia. La bomba è scoppiata quando l’agenzia Reuters, citando alcune fonti anonime, ha riportato che una banca in Asia ha tagliato le linee di credito alle maggiori banche francesi, mentre altre cinque stanno rivalutando i rischi di controparte e di negoziazione, in seguito all’aumento dei timori sull’esposizione degli istituti transalpini verso gli Stati a rischio di Eurolandia, Italia compresa. Gli indici delle borse europee hanno girato al ribasso. Ma ben presto c’è stata una nuova inversione di tendenza, a seguito della partenza positiva di Wall Street (il Dow Jones ha chiuso in rialzo del 3,9%)innescata dal calo superiore alle attese delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa. Il rialzo è stato irrobustito dalla notizia della convocazione per martedì prossimo di un vertice a Parigi fra il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel per discutere della crisi di Eurolandia e della governance europea.

 

Ma l’impennata degli indici si è avuta quando è girata voce che Italia e Francia sono pronte a vietare le vendite allo scoperto (si veda articolo a pag. 3).
L’annuncio del summit Merkel-Sarkozy è stato accolto con favore, come un segnale che i tempi della politica si stanno velocizzando per tenere il passo di quelli dei mercati. Al punto che il rendimento del Btp decennale è sceso sotto il 5% per la prima volta dal 5 luglio, assestandosi al 4,913%. Di conseguenza si è ristretto lo spread rispetto al Bund tedesco a 260 punti base dai 278 della vigilia. In calo anche il rendimento del decennale spagnolo, sceso al 4,985%, con lo spread a 267 punti. Secondo i trader, la Bce ha proseguito gli acquisti di titoli di Stato italiani e spagnoli sul mercato secondario, ma non nella misura massiccia dei giorni scorsi. Tornando al vertice Merkel-Sarkozy, bisogna ricordare che lo scorso 21 luglio i leader europei hanno varato un secondo piano di salvataggio per la Grecia e più poteri del fondo salva-Stati (Efsf), ma i tempi di attuazione dei provvedimenti sono lenti e queste misure non sono state sufficienti a calmare i mercati, tanto che la Bce è dovuta intervenire per acquistare i titoli del debito pubblico italiano e spagnolo sul mercato secondario. Sarkozy ha già convocato due giorni fa un vertice di emergenza del governo francese, annunciando per il 24 agosto nuove misure anti-deficit. Parigi chiede da tempo a Berlino di ampliare le capacità dell’Efsf, che attualmente sono di 440 miliardi di euro, decisamente insufficienti a mettere in sicurezza Italia e Spagna, ma la Merkel frena.

Intanto la Commissione europea dovrebbe formulare per ottobre la proposta per il lancio degli Eurobond, ma anche su questa ipotesi Berlino frena e soprattutto si oppone all’idea di una transfer union, cioè all’ipotesi di trasferire risorse dalle regioni ricche a quelle più povere. Il fatto che la Merkel abbia accettato di vedere Sarkozy è stato salutato come un segnale di ammorbidimento.

 

Tra le idee di cui si discuterà a Parigi c’è anche quella di tenere incontri regolari tra i leader europei e il presidente dell’Ue, Herman Van Rompuy, per dotare l’Europa di una voce unica. Il ministro delle Finanze belga, Didier Reynders ha ipotizzato un possibile compromesso: «Gli Stati in difficoltà accettano di perdere parte della propria sovranità rispettando vincoli di budget più stretti e gli Stati più performanti rinunciano a parte della loro sovranità accettando l’emissione di titoli della zona euro», i famosi Eurobond, la cui introduzione era stata proposta per primo dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il tema degli eurobond ieri è stato affrontato anche dal finanziere George Soros. «La Germania e gli altri Paesi con la tripla A devono, in un modo o nell’altro, creare un sistema di euro-bond. In caso contrario l’euro crollerà», ha detto senza mezzi termini. (riproduzione riservata)