Il Consiglio  di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario, riunitosi ieri sotto la Presidenza di Pierluigi Stefanini, ha approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2011.

La prima parte dell’esercizio 2011 ha confermato il trend positivo della gestione e della redditività del Gruppo Unipol: il primo semestre si chiude con un utile netto di 57 milioni di euro (senza considerare nel nuovo perimetro societario gli 8 milioni di contributo di Bnl Vita al risultato consolidato) rispetto ad un risultato negativo di 26 milioni di euro realizzato nel primo semestre 2010. Su tale risultato incide la modifica delle aliquote IRAP per le banche, le assicurazioni e gli enti finanziari introdotta dalla recente manovra economica che ha comportato maggiori imposte al semestre pari ad oltre 19 milioni di euro, escludendo le quali il risultato netto consolidato si sarebbe attestato a 76 milioni di euro. Considerando anche l’apporto di Bnl Vita, ad oggi ancora consolidata dal Gruppo Unipol, nel primo semestre del 2011 il risultato consolidato è pari a 65 milioni di euro contro 30 milioni di euro realizzati nell’analogo periodo dell’anno precedente.

“Proseguiamo con determinazione nell’attuazione delle rigorose azioni definite nel Piano Industriale, la cui efficacia ha consentito di riportare il Gruppo ad una marginalità tecnica positiva nel suo core business assicurativo già in questo semestre” ha affermato l’Amministratore Delegato Carlo Cimbri.Monitoriamo con attenzione il contesto di forte instabilità dei mercati finanziari e di tensioni sui debiti sovrani ed in particolare sui titoli dello Stato italiano, attualmente soggetti a dinamiche fortemente caratterizzate da contenuti speculativi e da sfiducia contingente che valutiamo non corrispondenti alle effettive potenzialità dell’economia italiana” ha proseguito Cimbri. “Come tutti gli operatori del settore assicurativo, auspichiamo l’adozione nelle competenti sedi istituzionali e regolatorie delle misure necessarie a contrastare le attuali avversità ed a consentire agli operatori del settore assicurativo di confermare la fiducia verso gli investimenti nello Stato italiano”.

Il business assicurativo Danni, con un combined ratio del lavoro diretto che si attesta al 99%, conferma la decisa inversione di rotta segnata a partire dal 2010 e l’efficacia delle azioni del Piano Industriale in corso tese al recupero di redditività. Nel complesso la raccolta diretta premi Danni si è attestata a 2.197 milioni di euro (+6,2% sul primo semestre 2010), di cui 1.325 milioni di euro nei rami Auto e 872 milioni di euro nei rami Non Auto, considerando l’apporto del Gruppo Arca (consolidato a partire dal 1 luglio 2010), che, nel periodo in esame, è stato di 88 milioni di euro. A perimetro omogeneo quindi, senza l’apporto del Gruppo Arca, l’incremento rispetto al primo semestre 2010 sarebbe stato dell’1,9%.

Sempre significativa la crescita delle compagnie UniSalute, specializzata nel settore salute, e Linear, specializzata nel settore dell’assicurazione Auto diretta (telefono/Internet). La raccolta di UniSalute sale a 128 milioni di euro (+23,8% rispetto al primo semestre 2010), quella di Linear a 100 milioni di euro (+16,6%).

Sul versante della sinistralità, nel primo semestre del 2011 è continuato il miglioramento della frequenza dei sinistri RCA in atto già dallo scorso esercizio, grazie all’ulteriore calo delle denunce pervenute (-20% sul primo semestre 2010) e ad una sostanziale stabilità del portafoglio contratti rispetto alla consistenza di fine 2010.

Il Gruppo registra un rapporto sinistri a premi del lavoro diretto del 76,7%, contro l’81,5% del primo semestre 2010 e l’80% di fine esercizio 2010 (loss ratio).

L’expense ratio del lavoro diretto è pari al 22,3%, sostanzialmente in linea con il dato del primo semestre dell’anno precedente e con il dato registrato a fine 2010.

Pertanto il Gruppo registra, al semestre, un combined ratio (lavoro diretto), come già detto, del 99%, valore inferiore di 4,5 punti al 103,5% segnato nel primo semestre 2010 ed in diminuzione di 3,1 punti rispetto al dato di fine 2010 (102,1%).

Per quanto riguarda il business assicurativo Vita, in un contesto di settore in forte flessione nella raccolta, Unipol Assicurazioni ha chiuso il semestre con premi diretti sostanzialmente stabili e pari a 915 milioni di euro. Considerando l’apporto di Arca Vita e Arca Vita International – non consolidate nei primi sei mesi del 2010 – che hanno realizzato una raccolta diretta pari a 435 milioni di euro, la raccolta sale a 1.350 milioni di euro (+46,3%).

Nell’attesa delle necessarie autorizzazioni di legge al perfezionamento della cessione della partecipazione in Bnl Vita a BNP Paribas, la compagnia continua ad essere consolidata dal Gruppo, realizzando nel primo semestre 2011 una raccolta pari a 1.494 milioni di euro (+5,4% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente). Complessivamente quindi la raccolta Vita ammonta a 2.844 milioni di euro.

Il volume dei nuovi affari in termini di APE pro-quota al primo semestre 2011 è pari ad oltre 128 milioni di euro (di cui 28 milioni di euro apportati dalle compagnie del Gruppo Arca), contro i 97 milioni di euro del primo semestre 2010 (escluso Bnl Vita).

La Gestione Finanziaria, pur in un contesto caratterizzato dall’incertezza e dalla conseguente elevata volatilità, ha ottenuto una redditività lorda a conto economico nei primi sei mesi, esclusa Bnl Vita, di circa il 4,5% rispetto al 3,9% del primo semestre 2010, con un miglioramento della riserva AFS pari a 35 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2010. La situazione è ovviamente peggiorata dopo la chiusura del semestre per effetto del coinvolgimento dell’Italia nelle tensioni registrate sui debiti sovrani.

Nel quadro del piano di ristrutturazione a livello europeo del debito pubblico greco, i titoli di Stato ellenici con scadenza entro il 2020 detenuti dal Gruppo Unipol sono stati oggetto di svalutazione (impairment) per allinearli al loro valore di mercato. Il relativo impatto sul conto economico consolidato è stato pari a 8 milioni di euro al lordo delle imposte.

Il comparto bancario ha chiuso il primo semestre con una raccolta diretta, al netto delle cartolarizzazioni, di 9,2 miliardi di euro (+6,4% rispetto al 2010), di cui la quota da clientela terza registra un incremento dell’8,6%. Gli impieghi nei confronti della clientela, sempre al netto delle cartolarizzazioni, sono stati di 8,4 miliardi di euro (7,8 nel 2010). Tale crescita è per lo più ascrivibile all’incremento dei mutui verso clientela retail e PMI.

Il semestre chiude con un utile lordo di 15 milioni di euro (10 milioni nel primo semestre 2010).

Il patrimonio netto di Gruppo, comprensivo del risultato di periodo, ammonta al 30/6/2011 a 3.737 milioni di euro (3.648  milioni di euro al 31 dicembre 2010).

L’indice di copertura del margine di solvibilità al 30 giugno 2011 è pari a circa 1,3 volte i requisiti regolamentari, in linea con il dato di fine 2010, valore che sale a circa 1,4 volte, considerando gli effetti della prospettata dismissione della partecipazione in Bnl Vita.

Si ricorda che, a seguito del progetto di rebranding del Gruppo, dal 1 luglio, ottenute le necessarie autorizzazioni, la compagnia assicurativa UGF Assicurazioni ha assunto il nome Unipol Assicurazioni e le società del comparto bancario hanno assunto il nome di Unipol Banca, Unipol Merchant e Unipol Leasing.

L’aggravarsi delle tensioni sul debito dei Paesi zona Euro ha contagiato anche l’Italia, indebolita dall’importante peso del debito pubblico nonché dal perdurare di un quadro politico incerto che ha offerto una pericolosa sponda alla speculazione internazionale. La posizione di solvibilità consolidata di Unipol si è comunque mantenuta ampiamente positiva anche nei momenti di maggiore tensione registrati dai mercati finanziari nello scorso mese di luglio. La gestione industriale assicurativa prosegue in linea con gli obiettivi del Piano Industriale. Ad oggi è difficile prevedere l’evoluzione dei mercati finanziari nella seconda parte dell’anno ed i relativi effetti economico-patrimoniali.
L’aumento delle aliquote Irap avrà un impatto stimato di circa 25 mln euro sui conti sia del 2011 che del 2012, riducendo di conseguenza da 250 a 225 mln l’utile netto consolidato atteso dal Piano Industriale nel 2012.