Le funzioni di audit, compliance e risk management non riporteranno più all’ad ma al board. Cooptati i tre consiglieri Unicredit. Il fondo Amber avrà una quota poco superiore al 2% 

di Andrea Di Biase

Il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai dà il via libera alla nuova governance per tenere conto sia dei rilievi dell’Isvap in merito alle funzioni di audit, compliance e risk management, che ora faranno capo direttamente al cda anziché all’amministratore delegato, sia dell’ingresso nel capitale della compagnia con il 6,6% di Unicredit, i cui rappresentanti (Roberto Cappelli, Ranieri de Marchis e Salvatore Militello) sono stati cooptati nel board.

 

Il cda ha inoltre approvato un nuovo organigramma aziendale, che va a modificare sensibilmente quello definito nel febbraio scorso, al momento della nomina di Emanuele Erbetta ad amministratore delegato al posto di Fausto Marchionni. Allora tutte le funzioni, tranne le pubbliche relazioni e della segreteria del cda, facevano capo al nuovo ad.

 

Da oggi, gran parte di queste funzioni (non solo quelle relative alla finanza e all’immobiliare, ma anche le risorse umane, l’organizzazione e l’information technology) riporteranno direttamente a Piergiorgio Peluso, il direttore generale arrivato nei mesi scorsi da Unicredit.

 

Ma questa non è l’unica novità riguardante i poteri dell’amministratore delegato, Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, il cda avrebbe conferito alcuni poteri attualmente attribuiti a Erbetta al comitato esecutivo e in subordine al consiglio di amministrazione stesso. Dopo la rinuncia ai poteri esecutivi da parte del presidente Jonella Ligresti, infatti, l’ad era l’unico amministratore esecutivo ad avere poteri di firma singola su acquisto-cessione di immobili (fino a 15 milioni), partecipazioni (fino a 30 milioni) e assunzione di finanziamenti (fino a 50 milioni). Ora questi poteri sarebbero stati limitati, fissando un tetto massimo di 10 milioni. Oltre questa soglia tutte le operazioni saranno di competenza del comitato esecutivo, che è stato ampliato da 7 a 9 componenti, per consentire l’ingresso di due degli amministratori indicati da Unicredit (de Marchis e Militello). Una mossa che alcuni hanno letto come il segno di un ulteriore rafforzamento di Piazza Cordusio nella governance della compagnia, ma che altre fonti hanno invece voluto sminuire, spiegando la decisione di imporre un limite più stringente ai poteri dell’ad con la volontà di dare un po’ più di peso al comitato esecutivo. È stata inoltre semplificata la struttura della direzione generale. In FonSairesteranno solo due dg (Erbetta e Peluso) mentre sono stati revocati gli altri sette incarichi di direttore generale, condirettore e vicedirettore generale che erano assegnati all’interno del gruppo. Il cda ha infine esaminato il tema dei rapporti con parti correlate, uno dei punti critici oggetto di rilievi da parte dell’Isvap, varando una nuova e più stringente disciplina delle procedure in modo da assicurare in futuro maggior rigore ai rapporti con la famiglia Ligresti ed evitare quella girandola di operazioni, specie in campo immobiliare, che non sempre hanno portato bene ai conti della compagnia. Oggi dovrebbe essere ufficializzata anche la quota acquistata in FonSai dal fondo Amber nell’ambito dell’aumento di capitale, che dovrebbe essere di poco superiore al 2%. (riproduzione riservata)