BTP NEI CONSUNTIVI NON SOLO PER BANCHE E ASSICURAZIONI

La mina titoli di Stato fa paura, e non solo in Italia. Perciò sorge la necessità della massima trasparenza sull’esposizione ai debiti pubblici.

La chiede alle società quotate sulle Borse europee l’Esma, (European securities and markets authority), l’associazione che riunisce tutte le autorità europee di vigilanza del mercato (le Consob del Vecchio continente, insomma). La richiesta è stata «girata» alle imprese dalla Commissione guidata da Giuseppe Vegas venerdì scorso, ma era stata pubblicata sul sito dell’Esma già il 28 luglio con un documento sulla disclosure da riportare nelle rendicontazioni finanziarie relativamente all’esposizione in titoli pubblici.

Le società quotate devono segnalare la loro esposizione in titoli di Stato e obbligazionari emessi da governi centrali, locali e da enti governativi. In particolare, l’Autorità europea presieduta dall’olandese Steven Maijoor precisa che per «debito sovrano» si intendono i titoli obbligazionari emessi da governi centrali e locali e dagli enti governativi, nonché i prestiti erogati agli stessi. L’Esma è anche attenta a non far sembrare che la richiesta sia letta come un’invasione di campo nelle materie dello Iasb (International Accounting Standards Board), l’organizzazione privata che ha fissato gli standard dei principi contabili internazionali adottati in Europa. «La dichiarazione – riporta la nota – non deve essere interpretata come una guidance o una raccomandazione sugli Ifrs, ma piuttosto come una guida utile agli emittenti per preparare la disclosure sul debito sovrano».

L’Esma, poi, fornisce indicazioni relativamente alle informazioni in merito al debito sovrano da includere nelle relazioni finanziarie annuali e semestrali redatte dalle società quotate che adottano i principi contabili Ias/Ifrs, tra cui il livello degli strumenti detenuti, le date di scadenza, il fair value e i valori contabili. Di fatto, l’Autorità Ue e poi Consob a livello nazionale hanno deciso di intraprendere un’azione di moral suasion. Di conseguenza, la trasparenza sull’esposizione sarà considerata una best practice. L’obbligo di disclosure esiste soltanto per gli emittenti finanziari (banche e assicurazioni), ma il dato può essere aggregato. La richiesta dell’Esma è che l’esposizione sia fornita in maniera analitica e disaggregata, Stato per Stato, cosa che gli emittenti italiani più virtuosi hanno fatto in occasione degli ultimi stress test di metà luglio: le cinque banche che hanno superato la simulazione hanno fornito il dato disaggregato e la stessa cosa hanno fatto le Assicurazioni Generali. Per avere il quadro della situazione bisognerà, però, aspettare la pubblicazione dei bilanci annuali del 2011, visto che il periodo delle semestrali si è appena concluso.

F.Ch.