In seguito alla mancata ratifica da parte dello Sna della bozza di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, le organizzazioni sindacali dipendenti Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – Uilca – Fna hanno adottato un atteggiamento intimidatorio e persecutorio nei confronti degli agenti assicurativi, richiedendo all’ispettorato del lavoro di effettuare verificare presso le agenzie il rispetto delle norme in tema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il corretto pagamento dei minimi salariali e l’esatta applicazione delle varie norme cogenti del ccnl.

Eppure le organizzazioni sindacali erano consce che lo scorso 4 febbraio l’ipotesi del ccnl 2011 era stata siglata dalle parti unicamente per asseverazione (cioè per autenticità dei testi), allo scopo di sottoporre la stessa all’approvazione e ratifica dei competenti organi statutari.

Non essendo intervenuta la ratifica del Comitato centrale Sna il successivo 18 aprile 2011, la stessa ipotesi contrattuale non può rivestire e non riveste alcun valore giuridico e contrattuale per gli iscritti al Sindacato nazionale agenti.

Per la mancata applicazione dell’accordo in questione, nessuna responsabilità politica e legale può essere addebitata agli iscritti Sna, essendo questi tenuti a osservare le deliberazioni degli organi statutari, nonché a considerare vincolanti i contratti collettivi che il Sindacato formalmente stipula, approva e ratifica.

Contrariamente a quanto sostenuto, le Oo.Ss. dipendenti erano perfettamente al corrente del fatto che la mancata ratifica della proposta di ccnl avrebbe comportato la mancata applicazione del contratto.

A tutela dei propri iscritti, lo Sna ha richiesto e ottenuto un incontro al ministero del lavoro: il 1° agosto il presidente Giovanni Metti, insieme al vicepresidente Alfonso Peccio e al direttore Antonello Galdi, ha infatti incontrato i vertici del ministero del lavoro a cui sono state esposte le ragioni dell’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa degli agenti di assicurazione italiani.

L’incontro si è concluso con la disponibilità verso il ministero del lavoro affinché tenti di organizzare un incontro fra le parti che miri a una riapertura della trattativa che, ferma restando la parte economica, riveda alcuni aspetti sostanziali di quella normativa.