Sono trascorsi sei anni dall’ultima volta che il settore assicurativo ha vissuto un “anno tranquillo” per quanto riguarda le catastrofi naturali e un recente rapporto di Willis suggerisce che la tendenza a superare i 100 miliardi di dollari di perdite assicurate annue è destinata a continuare nel 2025. “A livello mondiale, le perdite assicurate da catastrofi naturali superano ormai costantemente i 100 miliardi di dollari all’anno”, spiega il rapporto.
Il rapporto sottolinea inoltre che “nel decennio precedente, gli anni di perdite elevate (2011 e 2017, in particolare) erano intervallati da anni ”tranquilli” con perdite moderate o basse. Sono passati sei anni dall’ultima volta che il settore assicurativo ha vissuto un anno tranquillo per quanto riguarda le catastrofi naturali“.
Gli incendi di Los Angeles sono stati, senza sorpresa, la catastrofe naturale più costosa del primo semestre 2025. Tuttavia, per quanto devastanti, gli incendi non devono essere considerati inaspettati, secondo Willis.
“La California meridionale è stata colpita da una grave siccità per la maggior parte degli ultimi due decenni, cosa che ha aumentato le probabilità e gli impatti di incendi incontrollati”, spiega Willis, che aggiunge: “Per prepararsi adeguatamente ai prossimi incendi catastrofici, i modelli di rischio utilizzati da assicuratori e riassicuratori devono assolutamente tenere conto delle condizioni climatiche elevate per gli incendi, utilizzare profili di combustibile aggiornati ed essere in grado di simulare correttamente la transizione critica quando gli incendi boschivi si trasformano in conflagrazioni urbane”.
Willis ha anche sottolineato la crescente minaccia rappresentata dalle tempeste convettive gravi (SCS). Dopo anni consecutivi in cui le perdite assicurate hanno superato i 50 miliardi di dollari, l’azienda ha sostenuto che gli eventi SCS negli Stati Uniti non possono più essere considerati rischi secondari.
“La combinazione di una crescita esplosiva dell’esposizione e di ambienti più favorevoli alla genesi delle tempeste ha fatto sì che i danni da SCS siano all’incirca pari a quelli da uragano nello stesso arco di tempo”, si legge nel rapporto.
In termini di attività temporalesca, la prima metà del 2025 si colloca al secondo o terzo posto tra gli anni più attivi per quanto riguarda le segnalazioni locali di venti dannosi e tornado. Le segnalazioni di grandine, invece, sono rimaste vicine alla media di lungo periodo, con chicchi di grandine di grandi dimensioni registrati in Texas, Oklahoma, Minnesota e Wisconsin.
“Un sistema di tempeste che ha attraversato le Grandi Pianure centrali all’inizio di aprile ha generato più di 150 tornado e ha causato inondazioni da record in Arkansas, Tennessee e Kentucky che hanno chiuso strade e distrutto ponti in tutta la regione. La limitata penetrazione dell’assicurazione contro le alluvioni in questa parte del Paese rimane un problema ostinato, e potrebbero essere necessari nuovi approcci per impedire che il divario di protezione assicurativa si allarghi ulteriormente”, spiega Willis.