Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le assicurazioni non vogliono essere solo un bancomat per far quadrare i conti pubblici ma rivendicano un ruolo da protagoniste per risolvere i problemi socio-economici dell’Italia, come si è iniziato a fare con le polizze catastrofali obbligatorie per le imprese. Una volontà espressa ieri dal presidente di Ania, Giovanni Liverani, nella sua prima relazione annuale al vertice dell’associazione. Già oggi il supporto delle assicurazioni al Paese è evidente: nel 2024, tra polizze Vita e Danni, hanno pagato agli italiani 27 miliardi di euro di sinistri, hanno dato lavoro a 300 mila persone e gestito oltre 1.000 miliardi di investimenti, quasi la metà del pil, di cui 245 miliardi in Btp, pari al 10% dell’intero stock di titoli di Stato italiani in circolazione. Versando, come ogni anno, 12 miliardi di euro di tasse. Ma sono pronte a fare ben di più, con «un patto per un’Italia protetta, più forte e competitiva», che consenta partnership pubblico-private in settori come la salute, il welfare o la previdenza. Il primo passo fatto con le polizze catastrofali per le imprese è stato «un atto coraggioso del governo» e la riflessione andrebbe aperta anche per la abitazioni private, ha detto Liverani, proponendo ai rappresentati delle istituzioni presenti all’evento di «superare il paradigma che rappresenta le assicurazioni come imprese ricche chiamate a contribuire alla collettività solo mediante un carico fiscale crescente.
Le temperature estreme non sono solo un disagio per i cittadini: sono un freno tangibile alla crescita economica. Lo conferma uno studio di Allianz Trade, leader mondiale nell’assicurazione crediti, che stima per l’Italia una perdita di pil pari all’1,2% nel 2025, il doppio rispetto alla media europea. La riduzione è legata al calo della produttività provocato dallo stress da calore e all’interruzione dei processi economici, in particolare nei settori ad alta intensità fisica o dipendenti da infrastrutture fragili. «All’aumentare delle temperature la capacità lavorativa cala drasticamente», spiega Jasmin Gröschl, senior economist di Allianz. «Un giorno sopra i 32 gradi equivale a mezza giornata di sciopero». L’Italia è particolarmente vulnerabile sia per la sua esposizione climatica sia per la struttura economica: settori come l’agricoltura, la logistica e le costruzioni pagano un prezzo elevato. Non è un caso che molte regioni italiane siano intervenute. Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo, Veneto,Toscana, Basilicata, Calabria e Umbria hanno firmato ordinanze per limitare le attività all’aperto nelle ore più calde della giornata.
Balzo delle segnalazioni di operazioni sospette (Sos) relative a criptoattività nel 2024. L’anno scorso sono state 6.255, in aumento del 25% rispetto al 2023, secondo i dati Uif. La crescita è proseguita nel primo trimestre del 2025, quando le segnalazioni sono state 2.166. L’aumento è dovuto all’incremento del flusso segnaletico dei fornitori di servizi cripto (Virtual Asset Service Provider o Vasp), mentre è calato il contributo del comparto tradizionale (soprattutto banche e Poste).
Uomo, 61 anni, residente in Emilia-Romagna o nel Nord Ovest. Questo il profilo dell’investitore-tipo in fondi comuni in Italia, tracciato da Assogestioni sotto la guida di Alessandro Rota, direttore dell’Ufficio Studi dell’associazione, e Riccardo Morassut, senior research analyst. Il valore medio dell’investimento in fondi, certifica lo studio, è di 52 mila euro, ma con mediane molto differenti, che variano tra i 15 e i 21 mila, a seconda della tipologia di prodotto (fondi italiani, esteri o cross-border). Questo significa, in buona sostanza, che c’è una grande differenza tra i risparmiatori ad alto potenziale di spesa – che detengono circa tre quarti dell’investimento totale – e il resto del campione.

Sui monopattini dovrà essere applicato in modo visibile un contrassegno identificativo con una sequenza alfanumerica su adesivo plastificato non rimovibile. In caso di mancata o non corretta applicazione del contrassegno identificativo scatterà una sanzione pecuniaria da 100 a 400 euro. Lo prevede il decreto n. 210 del 27 giugno 2025 del Capo del Dipartimento per i trasporti e la navigazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che definisce le modalità di stampa e applicazione dei contrassegni identificativi per monopattini a propulsione prevalentemente elettrica
Il tribunale di Trento ha rinviato alla Corte costituzionale la valutazione sulla legittimità del meccanismo di perequazione automatica delle pensioni introdotto dalle leggi di bilancio 2023 e 2024. Lo fanno sapere la Cgil e lo Spi spiegando che è cambiato il meccanismo della rivalutazione rispetto all’inflazione che ora è «a blocchi» piuttosto che a scaglioni applicando l’aliquota di rivalutazione ridotta all’intero importo della pensione
Il governo pungola gli Enti previdenziali (quelli di primo pilastro dei professionisti e i fondi complementari), affinché rivestano «un nuovo ruolo», diventando, cioè, non più soltanto «strumento di tutela del domani», garantendo le pensioni ai loro associati, bensì anche «leva attiva di investimento nel presente», puntando sulle «start-up». È lo sprone arrivato dal viceministro del Lavoro Maria Teresa Bellucci, nel corso del convegno di ieri mattina, alla Camera, incentrato sulle strategie di allocazione delle risorse della «galassia» pensionistica nei venture capital, un comparto, lo ha definito, capace di attrarre risorse «pazienti» e di fornire a molti giovani la possibilità di rimanere a lavorare in Italia; nel 2023, ha proseguito, circa 500 «start-up» sono state sovvenzionate mediante questo genere di operazioni, e lo scorso anno il mercato «ha superato il miliardo di euro» nei confini nazionali.
Per il secondo anno consecutivo, la Fondazione Allianz Umana Mente sostiene i Campionati di ciclismo inclusivo Fisdir-Fci Faumcup 2025. Dopo il successo dello scorso anno, l’edizione 2025 è infatti ufficialmente ripartita il 28 giugno da Meda (Mb), con il primo evento regionale della stagione. L’iniziativa ha riunito un gruppo di 15 atleti e atlete provenienti da tutta Italia. Il prossimo appuntamento è il 5 luglio a Cernusco sul Naviglio (Mi). I Campionati italiani si svolgeranno invece il 28 settembre a Iseo (Bs) e l’11 ottobre a Bari, con il sostegno della Scuola di Ciclismo Franco Ballerini.

Oltre 142 mila milionari sono pronti a traslocare nel 2025, un record, e l’Italia sarà la terza destinazione preferita con 3600 arrivi dopo Emirati Arabi Uniti (9800) e Stati Uniti (7500), ma prima della Svizzera (3000). Complici le tensioni geopolitiche, il trasloco della ricchezza sta accelerando: il numero di Paperoni migranti è più che raddoppiato nell’ultima decade, stima un’analisi di Henley & Partners, società di consulenza per i programmi di cittadinanza e residenza, artefice del controverso piano “cash-for-passport” di Malta.

In un Paese che invecchia come l’Italia, dove nel 2050 si conteranno due over 64 su tre persone in età lavorativa, avere una legge vecchia di vent’anni è un lusso che non ci si può permettere. Per questo il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, lancia l’allarme sulle pensioni integrative: «Sono ancora basate su un quadro normativo definito nel 2005, in un contesto sociale e demografico ben diverso dall’attuale». Risultato: quelle regole vanno riviste, perché le adesioni alla previdenza complementare, «cresciute costantemente », sono «ancora lontane dai livelli di altri Paesi». Le parole del titolare del Mef suonano come un impegno davanti ai big dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania) riuniti all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione dell’assemblea annuale, la prima del presidente Giovanni Liverani. Che poco prima mette sul tavolo il suo “Patto per un’Italia protetta”, un pacchetto di proposte che va dall’assicurazione sulle catastrofi naturali alle pensioni integrative, appunto.

Il Nord che cura meglio e il Sud che sta indietro: fin qui nessuna sorpresa. Quello che colpisce è che tutta la Sanità italiana a livello di performance va al rallentatore, a partire dalle Regioni settentrionali che anche per le quattro al top incassano un punteggio “modesto” che su una scala da zero a cento parte dai 47 dell’Emilia, per salire ai 48 e ai 50 di Bolzano e Trento per arrivare in cima (si fa per dire) ai 55 punti del Veneto. E con il Sud che riduce il gap con Basilicata (26), Campania (26), Sicilia (25) e Calabria (22) che restano più lontane. Una “stagnazione” complessiva confermata dal fatto che nel suo complesso – tra sanità, salute e soddisfazione degli utenti – tutto il sistema migliora solo dal 35% del 2019 al 38% del 2024 con Sud e Centro che crescono di più e con il versante sociosanitario che continua a “fare acqua”, spia di tematiche macro ancora inevase come le cronicità e la non autosufficienza. Sono questi i principali risultati dello studio presentato ieri a Roma dal Crea Sanità dell’Università di Roma Tor Vergata che mette insieme una pioggia di dati su cui si formano i giudizi di 107 stakeholder del Ssn coinvolti tra istituzioni, manager delle aziende e professionisti sanitari, industria delle Life Sciences e utenti.
«L’investimento nei mercati privati può rivelarsi fondamentale per una popolazione che sta invecchiando sempre di più e che in vista della pensione deve preoccuparsi di ottenere rendimenti stabili dal patrimonio finora accumulato». Joseph Pinto va dritto al punto nel sottolineare il ruolo chiave che lo sviluppo di strumenti legati ai private market, e in particolare al private credit, è destinato ad avere anche nelle strategie della clientela retail. M&G, il gruppo di cui guida la divisione di asset management, è del resto ormai da tempo in prima linea nel sottolineare l’esigenza di creare un ponte fra la ricchezza dei privati, che resta spesso parcheggiata in modo improduttivo, e l’economia reale sempre a caccia di risorse.
Un’ulteriore crescita dell’1,4% degli iscritti e dello 0,4% delle risorse destinate alle prestazioni. Ma anche un calo dei rendimenti medi dovuto alla volatilità dei mercati finanziari, anche per effetto delle crisi geopolitiche a livello internazionale. Si presenta così il bilancio dei primi tre mesi del 2025 della previdenza complementare, che è stato messo nero su bianco dalla Covip, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, con l’aggiornamento trimestrale. Che segue di pochi giorni il rapporto annuale della stessa Authority, dal quale è emerso un soddisfacente stato di salute delle forme “integrative” nel 2024 – anche se con adesioni ancora troppo basse tra i giovani, tra le donne e nel Mezzogiorno – confermato da una crescita dei rendimenti in alcuni casi anche superiore al 12%. Il primo trimestre di quest’anno è stato però caratterizzato su questo versante da un’inversione di tendenza.