Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
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È l’ora delle alleanze nel private credit italiano, per consolidare i risultati raggiunti negli ultimi anni e ridurre il gap con il mondo anglosassone. Il mercato nazionale dei finanziamenti alternativi alle imprese ha cambiato passo dopo la pandemia. Nel 2024, rivela uno studio di Ey, la raccolta ha raggiunto 1,4 miliardi, con un tasso annuo di crescita del 25% dal 2020. Un incremento di cui hanno beneficiato 168 società: la fetta più grossa se la sono divisa 11 aziende, che hanno ottenuto almeno 100 milioni a testa. Il merito è anche delle banche, che spesso sono co-investitori nei nuovi fondi o ne creano di nuovi. Intesa Sanpaolo, ad esempio, ha lanciato con Tenax Capital un veicolo da 300 milioni dedicato alle pmi italiane. Gli istituti di credito, tuttavia, non si limitano a investire in prima persona: operano come intermediari tra fondi e clientela corporate e partecipano anche alle fasi di origination e di distribuzione dei prodotti di private credit. Così le banche sono riuscite a stringere i legami con le imprese, ma hanno deciso di affidare la fase esecutiva agli asset manager, che hanno competenze più verticali. Come mai lo hanno fatto? Per continuare a finanziare le aziende riducendo il profilo di rischio e l’impatto sul bilancio.
In attesa dell’esito dell’ops lanciata dal Montepaschi su Mediobanca, banche in cui è contemporaneamente azionista, il 2025 fin qui si sta rivelando un buon anno per i tre titoli borsistici del gruppo che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone. La holding quotata Caltagirone spa, infatti, dall’inizio del 2025 è in rialzo di oltre il 7% e la controllata Caltagirone Editore del 18% mentre per Cementir, la principale controllata operante nella produzione e vendita di cemento, la quotazione in borsa segna un rialzo del 33%.
«È un buon momento per l’Italia: la stabilità del governo è molto importante e i successi ottenuti sono stati riconosciuti anche dalle società di rating. All’economia nazionale servono banche dinamiche, con le giuste dimensioni e idee innovative. Puntiamo a diventare la terza forza competitiva nel sistema bancario per sostenere imprese e famiglie e creare valore per tutti gli stakeholder». Luigi Lovaglio, ad di Mps, è appena rientrato dagli incontri con gli investitori che ha avuto a Londra e New York. Negli studi di ClassCnbc ha fatto il punto sull’ops su Mediobanca, che terminerà l’8 settembre. «I feedback sono positivi, tutti gli investitori che ho incontrato sono ben orientati verso le logiche industriali dell’operazione, così come i suoi benefici, che vogliono capire bene».
Con i segnali distensivi tra Usa e Ue alcune blue chip di Piazza Affari possono rimbalzare. Ma Jupiter AM vede nuove minacce, come il crollo dell’immobiliare a causa del clima. Dazi, il 15% è il male minore? Entro il 2040 o 2050, l’aumento del livello del mare potrebbe portare sottacqua parti di Miami, New Orleans e il Sud-Est Asiatico. Le compagnie di assicurazione smetterebbero di erogare polizze per le proprietà ad alto rischio e ottenere un mutuo diventerebbe difficile o impossibile. I titoli garantiti da mutui ipotecari subirebbero un forte riprezzamento. I valori delle proprietà in aree costiere, aride e inclini agli incendi precipiterebbero. Ma, a differenza del 2008, non ci sarebbe un salvataggio finanziario per cui si inaugurerebbe una nuova era di instabilità dovuta al clima.
- COMPAGNIE A SOSTEGNO DEL PAESE
In un contesto economico geopolitica, transizione energetica e pressioni demografiche, il ruolo del settore assicurativo nell’economia reale sta assumendo un’importanza
crescente. Le compagnie di assicurazione europee gestiscono complessivamente oltre
9.500 miliardi di euro di attivi, il 70% dei quali investiti all’interno dell’Unione europea. Un
dato che riflette il potenziale sistemico del comparto come motore di capitali pazienti
e a lungo termine, capaci di alimentare infrastrutture, innovazione tecnologica e pro
getti legati alla sostenibilità ambientale. A rendere peculiare la posizione del settore assicurativo è il cosiddetto ciclo economico «inverso»: le compagnie raccolgono premi prima di dover corrispondere le prestazioni, accumulando masse finanziarie ingenti da gestire con responsabilità. Questi asset, per natura vincolati alla durata e al rischio dei contratti assicurativi sottostanti, devono essere impiegati in coerenza con gli impegni assunti verso i clienti. Ma la loro stessa struttura di lungo periodo li rende adatti a sostenere
investimenti infrastrutturali e iniziative strategiche che richiedono orizzonti temporali estesi.
- Mixa Protection Plus ad alta modularità
Mixa Protection Plus è una polizza multiramo a premio unico, con una durata fissa pari a 15 anni. Il motore finanziario è splittato su due componenti, dove una prima parte, investita in fondi interni assicurativi, offre la possibilità di cogliere i trend di mercato mentre la parte impiegata nella gestione separata UNI mira alla protezione del capitale investito, sia alla scadenza del contratto sia in caso di decesso dell’assicurato nel corso della durata contrattuale. Mixa Protection Plus è un prodotto che, inoltre, promuove una pluralità di caratteristiche ambientali e/o sociali, in linea con quanto previsto dall’articolo 8 del Regolamento Sfdr. La polizza è altamente personalizzabile, in quando in base alle scelte del
cliente e alla sua propensione al rischio offre la possibilità di investire da un minimo di uno a un massimo di tutti i 13 fondi interni assicurativi (minimo 35% e massimo 80%) oltre che nella gestione separata (minimo 20%).

Non servirà più la polizza di responsabilità civile per gli agromezzi che restano nel terreno agricolo dell’azienda e non vanno in strada. Mentre, saranno in regime de minimis i contributi per il sostegno alla produzione di carne bovina da allevamenti (in particolare della linea vacca-vitello) e per le filiere del comparto zootecnico. La concessione degli incentivi, che dispone di un budget di 300 mln di euro, avverrà mediante una notevole semplificazione rispetto alle altre agevolazioni concedibili attraverso risorse comunitarie (che richiedono l’adozione di una complessa procedura di notifica alla Commissione europea). E consentirà alle imprese agricole di ottenere aiuti fino a 50.000 euro in un triennio (per anno solare e non più finanziario). Lo prevede lo schema di disegno di legge recante «Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo» collegato alla Manovra 2026 e approvato lo scorso 24 luglio dal Consiglio dei ministri
A circa un mese dall’entrata in vigore della nuova normativa sulla micromobilità, la polizia finlandese ha già elevato quasi 200 sanzioni per guida in stato d’ebbrezza su monopattini elettrici. Secondo quanto riportato dall’emittente nazionale Yle, sarebbero almeno 190 i conducenti di veicoli leggeri – in larga parte e-scooter – colti con un tasso alcolemico superiore allo 0,5 g/l, il limite fissato dalla nuova legge entrata in vigore a giugno.

Via libera senza condizioni da parte del governo all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca su Banca Generali. La presidenza del Consiglio dei Ministri ha comunicato di aver deliberato, accogliendo la proposta del Ministero dell’economia, di non esercitare i poteri speciali del golden power in relazione all’offerta pubblica di scambio promossa da Piazzetta Cuccia sull’istituto guidato da Gian Maria Mossa. Il semaforo verde da Roma era atteso perché entrambe le realtà gestiscono attività e risparmi, un business radicato in Italia. Si tratta dell’operazione che il ceo Alberto Nagel aveva allestito per difendere l’indipendenza dall’attacco del Monte dei Paschi. L’operazione su Banca Generali è però vincolata a più fattori. L’Ops lanciata dal Monte su Mediobanca è già partita a metà luglio ed è destinata a chiudersi l’8 settembre. Se il Monte dei Paschi supererà la quota del 35% del capitale di Piazzetta Cuccia sarà in grado di imprimere subito una nuova strategia a Mediobanca, che potrebbe non confermare l’offerta su Banca Generali.
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L’istituto guidato da Gianni Franco Papa ieri ha infatti raccolto con l’Opas l’80,35% del capitale di Sondrio, cifra che sale all’ 80,69% con i titoli che Bper aveva già in portafoglio (lo 0,34% del capitale). «Il successo di questa operazione rappresenta una tappa significativa per Bper e un importante riconoscimento della validità del nostro progetto da parte del mercato e degli azionisti – ha detto ieri Papa – Con l’ingresso di Banca Popolare di Sondrio nel gruppo si rafforza il nostro posizionamento tra i principali player del settore in Italia. Crescere: più forti, insieme. Questo era il nostro invito e oggi insieme siamo più grandi, più solidi e ancora più radicati nel tessuto economico e sociale del Paese». La prima offerta, terminata lo scorso 11 luglio 2025, si era fermata al 58,49% del capitale, mentre il pagamento delle azioni che hanno aderito all’offerta di uneuro e 1,45 titoli Bper, è fissato per il primo agosto. Non avendo raggiunto il 90% del capitale, non si potrà procedere con il delisting forzoso della Sondrio, ma forte di una percentuale superiore ai due terzi del capitale ora Bper potrà proporre la fusione tra i due gruppi, dato che ha superato il quorum delle 66,7% per l’assemblea straordinaria ( i cui tempi non sono ancora noti). Sta per nascere una grande banca commerciale italiana con oltre 20 mila dipendenti, più di 2.000 sportelli e 6 milioni di clienti, e che unendosi con l’istituto valtellinese rafforza la sua presenza nel Nord Italia (14% market share in Lombardia, 8% nel Lazio) e arriva a 400 miliardi di asset finanziari della clientela.
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