Dall’Osservatorio Look to the Future realizzato da Nomisma per Athora Italia emergono opinioni contrastanti sulle polizze con contenuto finanziario: il 18% le ritiene sicure, il 25% rischiose. L’esigenza di “formazione finanziaria” per i cittadini

Dall’Osservatorio Look to the Future di Athora Italia – che ha concluso la seconda wave di ricerca e analisi – condotta da Nomisma su un campione di 1.221 interviste realizzate ad aprile 2025 – arriva un’ulteriore conferma sullo scarso livello di conoscenza che gli italiani hanno delle polizze assicurative e quanto la carenza di una cultura finanziaria sia il primo ostacolo a una scelta consapevole.

Solo il 30% degli intervistati dichiara di conoscere bene le polizze assicurative, mentre la stragrande maggioranza, pari al 68%, possiede una conoscenza solo parziale.

Le polizze più note riguardano ambiti concreti e quotidiani come casa (93%), salute (93%) e pensione (91%). Nell’ambito delle polizze vita, quelle con copertura caso morte sono più conosciute (91%) rispetto a quelle con una componente finanziaria (46%), che ancora faticano a entrare nelle scelte delle famiglie.

Il 50% degli intervistati afferma di prendere decisioni con il partner o con altri familiari, mentre il 44% decide autonomamente.

Alle conoscenze limitate, gli italiani affiancano opinioni a volte contrastanti sull’utilità delle polizze. Il 51% riconosce l’utilità delle polizze per danni e infortuni, segno di una buona comprensione dei prodotti a vocazione protettiva.

Sulle polizze con contenuto finanziario emergono invece pareri discordanti: il 18% le ritiene sicure, il 25% vantaggiose, un altro 25% le considera rischiose, l’8% superflue, mentre circa un quarto degli intervistati non sa esprimere un giudizio, ulteriore segnale di incertezza e indice di generale disinformazione a riguardo, nonché aspetto che evidenzia l’importanza di azioni di educazione finanziaria rivolte ai cittadini.

Riguardo le motivazioni che guidano coloro che hanno sottoscritto una polizza assicurativa, la ricerca dimostra che queste variano in base alla tipologia: per le polizze danni, infortuni e malattia prevalgono esigenze di protezione e tranquillità, mentre per le polizze a contenuto finanziario o previdenziale, le scelte sono guidate da un mix di logiche: integrazione della pensione pubblica (58%), investimento (45%), vantaggi fiscali (41%) e pianificazione di spese future (33%).

Nell’analisi dei canali distributivi le banche si confermano ancora il primo canale per la sottoscrizione (42%), seguite dalle agenzie assicurative e dai consulenti finanziari. Così come la maggior parte delle procedure – raccolta dati e firme – avviene ancora in filiale, a conferma della centralità della relazione personale.

Dalle interviste emerge anche che i servizi integrativi (valutati dal 56% tra i non possessori) in abbinamento alla polizza principale potrebbero rendere più interessante le polizze vita a contenuto finanziario: i più richiesti secondo i potenziali possessori sono le coperture sanitarie, indicate dal 53% degli italiani, la protezione in caso di perdita di autosufficienza (41%), la consulenza finanziaria (35%) e i servizi di pianificazione pensionistica e successoria (29%).