Nel 2024, con il ritorno a una mobilità su livelli analoghi a quelli pre-pandemia e un aumento degli spostamenti per motivi di lavoro, studio e turismo, torna a salire il numero di incidenti stradali e di feriti, mentre il numero delle vittime è rimasto pressoché stabile rispetto al 2023, secondo quanto riporta l’ISTAT.
Nel 2024 numero delle vittime pressoché stabile sul 2023 e ancora superiore a 3mila
Nel 2024 si sono verificati in Italia 173.364 incidenti stradali con lesioni a persone; le vittime sono state 3.030 e i feriti 233.853. Rispetto all’anno precedente, i morti sulle strade diminuiscono dello 0,3%, mentre il numero di incidenti e quello dei feriti registrano un aumento (+4,1%); il tasso di mortalità stradale passa da 51,5 a 51,4 morti ogni milione di abitanti. Rispetto al 2019, anno di benchmark per il decennio 2021-2030 della sicurezza stradale, le vittime della strada, che ammontavano a 53,1 ogni milione di abitanti, diminuiscono del 4,5%.
Tra il 2023 e il 2024, gli incidenti e i feriti aumentano su tutte le tipologie di strade, soprattutto sulle autostrade (+6,9% incidenti, +7,0% feriti). Anche il numero delle vittime aumenta in maniera marcata sulle autostrade (+7,1%), a fronte della diminuzione sulle strade urbane (-2,1%) e del leggero aumento su quelle extraurbane (+0,1%). Gli incidenti su autostrade e strade extraurbane aumentano anche nel confronto con il 2019 (+4,0% e +2,7% rispettivamente).
Il costo sociale degli incidenti stradali con lesioni a persone – calcolato con parametri aggiornati da Istat e ACI nel 2023, sulla base di quanto rilevato da Polizia Stradale, Polizia locale e Carabinieri – ammonta a poco più di 18 miliardi di euro nel 2024 (quasi l’1% del Pil nazionale. Se si aggiungono anche i costi legati ai sinistri con soli danni alle cose (circa 4,4 miliardi di euro stimati da ANIA), si arriva a circa 22,6 miliardi di euro.
Il numero delle vittime cresce tra i conducenti e i passeggeri di motocicli, di monopattini e di autocarri, mentre diminuisce per le altre categorie. In particolare, si contano 830 vittime tra i motociclisti (+13,1% rispetto al 2023) e 146 tra gli occupanti di autocarri (in aumento del 30,4%); tra gli utenti di monopattini elettrici aumentano anche gli infortunati: il numero dei feriti sale a 3.751 e quello dei morti (entro i 30 giorni dall’incidente) a 23, cui si aggiunge 1 pedone (nel 2023 erano rispettivamente 3.195 e 21).
Le vittime tra gli occupanti di autovetture scendono a 1.252 (-6,0% rispetto al 2023), tra i ciclomotoristi a 61 (-10,3%), tra i pedoni a 470 (-3,1%) e tra gli utenti di biciclette – anche elettriche – a 185 (in diminuzione del -12,7% rispetto al 2023 quando erano 212).
Vittime per tipo di utente e veicolo con cui sono entrate in collisione
I comportamenti errati alla guida più frequenti si confermano essere la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. Insieme, costituiscono il 37,8% delle cause (85.339 casi), valore stabile nel tempo.
La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata e rappresenta il 34% del totale delle violazioni del codice della strada. In lieve calo le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, a fronte di un incremento di quelle per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto l’effetto di stupefacenti, in lieve calo quelle per guida in stato di ebbrezza.
Sanzioni
Stabili i livelli di mobilità rispetto al 2023
Nel 2024 si stabilizzano i livelli di mobilità registrati nel 2023, anno nel quale era stata rilevata una netta ripresa rispetto al periodo delle fasi più acute della pandemia. I dati dell’Osservatorio “Audimob” di Isfort, aggiornati al primo semestre del 2024, fanno rilevare, nel giorno medio feriale, un volume di spostamenti complessivi della popolazione in età 14-85 anni pari a 96,5 milioni, esattamente lo stesso livello del primo semestre 2023. Nel consolidato del 2023 il numero di spostamenti medi giornalieri si è attestato a 99,5 milioni, con una crescita di appena lo 0,6% rispetto al 2022.
La mobilità ciclistica (e micromobilità) si attesta attorno al 4%, come quota modale, con una crescita di 0,3 punti tra il primo semestre del 2023 e il primo semestre del 2024. Anche il peso percentuale modale per i motocicli si attesta attorno al 4%, sebbene nella prima metà del 2024 si osservi un calo non trascurabile, scendendo al 3,5% rispetto al 3,9% dello stesso periodo del 2023.
L’automobile continua a rappresentare il mezzo di trasporto più utilizzato, nel 64,7% degli spostamenti relativi al 2023, nonostante la flessione dell’1,6% rispetto al 2022, cui si aggiunge l’ulteriore contrazione del 2,5% nella prima metà del 2024 (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
I dati dell’Osservatorio sulla Sharing Mobility sembrano tuttavia delineare una fase di riduzione dell’offerta complessiva, sia per quanto riguarda il numero di servizi sia per i veicoli disponibili, in parte dovuto alla rimodulazione del settore dei monopattini in sharing. Tuttavia, nonostante questa contrazione, la domanda complessiva per il servizio non ha subito forti variazioni e il numero di noleggi e il livello percorrenze rimangono sostanzialmente stabili. Il numero di servizi di monopattini è diminuito significativamente: erano quasi 100 nel 2022, sono scesi a 79 nel 2023 e poi a 53 a inizio 2024.
Le percorrenze sulla rete autostradale (per tutti i veicoli), che nel 2024 hanno superato la quota di 83 miliardi di veicoli per km, hanno registrato una crescita del 2,2% rispetto al 2023; le percorrenze per i veicoli pesanti sono aumentate del 2,3% e quelle per i veicoli leggeri del 2,1%. Anche l’IMR (Indice di Mobilità Rilevata, calcolato da Anas sulla base del traffico giornaliero medio mensile per classi di veicolo) della rete stradale, per tutti i veicoli, ha evidenziato tra il 2023 e il 2024 una lieve crescita, pari a 0,7 punti percentuali, più marcata per i veicoli pesanti (+1,4%).