Secondo quanto riporta ANIA alla fine del primo semestre 2025, il valore corrente dello stock di investimenti per la Classe C ha sfiorato i 710 miliardi, di cui circa l’85% (601 miliardi) è relativo al settore Vita mentre il restante 15% è relativo al settore Danni (quasi 108 miliardi). Considerando entrambi i settori, circa il 58% è stato impiegato in investimenti di natura durevole mentre il restante 42% in investimenti non durevoli.
Nel complesso il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti a fine giugno 2025 è stato negativo e pari a -5,8 miliardi (-26,0 a fine giugno 2024 e -14,2 a fine marzo 2025); il settore Danni ha registrato un saldo positivo di 9,5 miliardi, mentre il settore Vita un saldo negativo di 15,3 miliardi.
Si tratta del tredicesimo trimestre consecutivo in cui si sono rilevate minusvalenze nette per il settore assicurativo; permane invece da quasi un anno un saldo positivo degli investimenti non durevoli (+3,5 miliardi a giugno 2025).
Al saldo negativo complessivo, ha contribuito in particolare il comparto obbligazionario (corporate e titoli di Stato) che nel complesso ha registrato un valore di saldo pari a -23,8 miliardi. Positivo, invece, l’apporto al saldo da parte del comparto azionario che ha rilevato un valore di +13,0 miliardi, in crescita per il secondo trimestre consecutivo.
Quanto agli investimenti in azioni, negli ultimi trimestri osservati il saldo è rimasto sempre positivo e su valori superiori ai 10 miliardi. Il saldo registrato a giugno 2025 è prevalentemente determinato da investimenti durevoli (+10,7 miliardi).
Il saldo per gli investimenti in obbligazioni corporate è lievemente migliorato rispetto a marzo con un valore negativo e pari a -3,0 miliardi. In particolare, il saldo del comparto non durevole di questa categoria di investimenti, in miglioramento a fine 2024, è tornato negativo negli ultimi due trimestri con un valore a fine giugno pari a -0,5 miliardi.
Per quanto riguarda i soli titoli di Stato, il saldo a giugno 2025 è stato negativo e pari a -20,8 miliardi, in miglioramento rispetto al trimestre precedente e in linea con quanto rilevato alla fine del 2024.
Anche per questa tipologia di investimento le minusvalenze nette del comparto non durevole si sono progressivamente ridotte fino a raggiungere negli ultimi dodici mesi valori inferiori ai quattro miliardi (-3,2 miliardi alla fine di settembre 2024, -3,6 miliardi alla fine di dicembre 2024, -3,4 a fine marzo 2025 e -2,0 a fine giugno 2025).