In occasione dell’Insurtech Day, è stata presentata la ricerca Digital Disruption realizzata da EY con Italian Insurtech Association e con il sostegno di Liferay, sull’impatto delle tecnologie emergenti, tra cui l’Intelligenza Artificiale Generativa sul settore assicurativo.

L’evoluzione delle nuove tecnologie – AI generativa, robotica, sensoristica avanzata, blockchain e metaverso – rende urgente l’esigenza di sviluppare una cultura innovativa. L’adozione di tecnologie emergenti deve necessariamente essere accompagnato dallo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche in tutto il settore.

È quanto emerge dallo studio Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, realizzato da EY con il supporto IIA–Italian Insurtech Association e con il sostegno di Liferay, presentata durante la nuova edizione dell’Insurtech Day. Al centro dello studio l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo e l’evoluzione dei trend che dominano il settore.

Il report si conclude con uno sguardo al futuro, andando a presentare quella che è la visione dei principali operatori di mercato sull’impatto delle tecnologie emergenti nel
business assicurativo nei prossimi 5-10 anni.

I dati sono stati tratti da una serie di interviste qualitative che hanno coinvolto le principali Compagnie in Italia attive nel ramo Danni e Vita, Insurtech, broker e player dedicati al mondo dell’assistenza.

Secondo il 44% degli intervistati la tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione nel settore è l’Intelligenza Artificiale Generativa. Sebbene il potenziale dell’utilizzo di questa tecnologia sia ampiamente riconosciuto dai player assicurativi, quasi la metà delle Compagnie intervistate non ha ancora adottato la AI Generativa all’interno del proprio business, e solo il 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri.

La principale barriera nell’adozione di tecnologie emergenti rimane il gap di competenze tecniche esistente nel settore, per il quale si rende funzionale, secondo il 70% del campione, un processo di up-skilling e re-skilling del personale. Osservando le competenze digitali e tecnologiche, il 69% degli intervistati evidenzia un gap da colmare nella propria azienda dovuto alla difficoltà nel reperire le giuste risorse e al disallineamento fra linee IT e di business, fattore che ostacola la trasformazione digitale nel settore. Per la maggior parte degli intervistati, quindi, emerge la necessità di creare una mentalità aziendale innovativa e accrescere le competenze all’interno dell’organizzazione, intervenendo su processi e metodologie di lavoro per cogliere efficacemente il contesto di cambiamento in corso. Ad ogni modo, gli intervistati sono concordi nell’individuare l’efficientamento dei processi esistenti (89%) e il miglioramento della relazione con la clientela (78%) i principali vantaggi connessi all’utilizzo di questa tecnologia.

Il potenziale riconosciuto alle nuove tecnologie all’interno del settore assicurativo viene confermato dai dati della ricerca. Le tecnologie emergenti maggiormente utilizzate, ad oggi, sono: Robotica e Intelligent Automation, IOT e sviluppo parametriche. In particolare, il 96% degli intervistati dichiara di aver già iniziato a utilizzare la Robotica e l’Intelligent Automation nella propria Compagnia. Le principali applicazioni di questa tecnologia riguardano la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione ed emissione delle polizze (54%).

Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato, a diversi livelli di maturità, L’IoT e la sensoristica avanzata all’interno del proprio business per una più accurata quotazione del rischio (70%) e per lo sviluppo di prodotti parametrici (70%). In questo senso i benefici riscontrati riguardano principalmente l’estensione dell’offerta e il miglioramento della relazione con i clienti (67%).

Scarse applicazioni emergono, invece, per la blockchain e il metaverso, che si posizionano rispettivamente penultima e ultima nella classifica delle tecnologie a maggior potenziale per il settore assicurativo e superate dalla corsa dell’Intelligenza Artificiale.  Nonostante si ritenga che l’impiego di queste tecnologie possa rafforzare il brand e migliorare la relazione con la clientela creando nuovi punti di contatto digitali, la quasi totalità del campione fatica a vedere dei vantaggi e casi d’uso concreti.

I trend del settore

Agli intervistati è stato chiesto di identificare le tematiche attualmente più e meno rilevanti nel campo secondo la loro esperienza diretta. Mentre si confermano alle prime posizioni il tema della sostenibilità e quello dell’open insurance, quest’anno a spiccare è una new entry, che scala la classifica e sale sul podio: l’Embedded insurance. In continuità con l’anno precedente invece Connected, Behavioural e On-demand Insurance si posizionano a chiusura della classifica: in tutti e tre i casi si tratta di soluzioni di cui si è parlato molto con grandi aspettative ma su cui ad oggi la percezione dei benefici effettivi resta piuttosto bassa.
Guardando alla distribuzione complessiva, si può notare una crescita significativa dell’importanza attribuita al tema dell’Automated Underwriting, percepito come particolarmente promettente in connessione agli attuali sviluppi tecnologici e al potenziale fornito dall’analisi dei dati, nonché di tutte le polizze legate alle catastrofi naturali e al cambiamento climatico, data anche la rilevanza e l’attualità del tema a seguito delle emergenze che hanno coinvolto il nostro paese.
Scendono di posizione il tema del Cyber, delle Digital Engagement Platform, della Mobilità Multimodale e della Predictive Insurance. Quanto al Cyber, se è vero che oggi la percezione della rilevanza del tema e la necessità di colmare il gap di protezione è più alta che mai, le
Compagnie manifestano sempre più difficoltà nel tarare efficacemente l’entità dei premi a fronte dell’elevata onerosità media dei sinistri e l’assenza di serie storiche pubbliche a supporto.
Diminuisce poi l’importanza percepita delle Digital Engagement Platform, poiché il livello di adozione di questi strumenti è ormai molto ampio e non viene più visto come una tendenza innovativa a cui guardare per i prossimi anni, ma piuttosto come uno standard di mercato di cui sono chiari e benefici e di cui tutti devono dotarsi, continuando ad investire sulla modularità e le capacità di integrazione. Guardando alle polizze legate alla Mobilità Multimodale, si presentano complessità nell’implementazione dovute all’assenza di dati correlati sui sinistri che sarebbero fondamentali per costruire efficacemente un prodotto di questo tipo, nonché alla presenza di barriere culturali molto forti nel nostro paese, dove l’utente medio appare ancora particolarmente legato al concetto di proprietà del mezzo.
Infine la Predictive Insurance, basata sull’elaborazione di grandi quantità di dati grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning per la prevenzione dei rischi, continua
ad essere percepita come rilevante fermandosi al quarto posto, ma sconta le difficoltà legate all’industrializzazione del processo di estrazione di valore dai dati posseduti.
Si confermano al 7° posto le Polizze Parametriche, giudicate interessanti ma limitate ad alcune applicazioni specifiche, soprattutto perché fondate, nella loro accezione più classica, su tecnologie non ancora del tutto sviluppate nel loro potenziale.
Soltanto il 26% del campione abbia identificato nell’adozione di questi strumenti il principale abilitatore per implementare efficacemente i trend menzionati. Ad assumere primaria rilevanza risulta essere invece lo sviluppo di una mentalità innovativa all’interno dell’azienda (63%): il fattore culturale è riconosciuto dalla maggior parte degli intervistati come presupposto fondamentale e imprescindibile per affrontare con successo il processo di trasformazione digitale che sta investendo il settore.
Altrettanto rilevanti sembrano essere poi l’adozione di processi agili che favoriscano l’innovazione e riducano il time-to market (56%) nonché il possesso delle adeguate competenze digitali e tecnologiche (41%) per selezionare e gestire efficacemente gli strumenti a disposizione.
Sebbene sia impossibile prevedere con certezza gli impatti delle tecnologie emergenti
sul settore assicurativo nei prossimi anni, dallo studio condotto è emerso come la trasformazione del panorama assicurativo subirà un’importante accelerazione ponendo la necessità per tutti i player di adattarsi rapidamente, evolvendo strategie e modelli di business. Non a caso la parola più citata per descrivere le implicazioni delle tecnologie emergenti è stata proprio “Disruptive”.
Specialmente i grandi gruppi organizzativi sono chiamati poi a rivedere significativamente l’operatività, i modelli di interoperabilità dei dati e i processi interni con l’idea che solo una struttura organizzativa agile consente di essere reattivi al cambiamento e acquisire rapidamente i benefici della trasformazione digitale per trarne un vantaggio competitivo. Contestualmente, risulta importante agire sul fronte della formazione continua e specifica per tutti i dipendenti, le reti agenziali e il top management, come principale leva per colmare il gap in merito alle competenze digitali e tecnologiche che il settore assicurativo continua a scontare.