di Francesco Sottile

Sono circa 2,5 milioni gli italiani – pari a circa il 3,8% della popolazione – che, pur necessitando di prestazioni sanitarie, ne hanno dovuto rinunciare. Il dato che sorprende però è che, se fino a qualche anno fa le motivazioni principali del mancato accesso alle cure erano rappresentate dal timore del contagio dal Covid – 19 e da motivi prettamente economici, ora la causa principale risiede nelle lunghe lista d’attesa per ottenere una prestazione sanitaria. Ad aggravare ancora di più tale dato è il fatto che tale rinuncia ha riguardato soprattutto la popolazione più bisognosa o chi soffre di patologie croniche (circa 1,7 milioni di abitanti).

A sorprendere anche il fatto che la rinuncia aumenta in tutta Italia, indipendentemente dalle fasce di reddito della popolazione.

Cittadinanzattiva – associazione che rappresenta i pazienti – ha calcolato liste d’attesa fino a 730 giorni per una mammografia programmabile e fino a 455 giorni per una visita endocrinologica.

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