Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Reale Group approda in Grecia. Dopo la Spagna e il Cile il gruppo assicurativo guidato dal direttore generale Luca Filippone ha chiuso una nuova acquisizione all’estero, questa volta in direzione Atene. Unica compagnia italiana, oltre a Generali, a scegliere di diversificare il business anche a livello geografico, la mutua di Torino ha firmato l’accordo per rilevare il 70% del capitale di Ydrogios Insurance, compagnia Danni con sede nella capitale greca ma che opera soprattutto nel ramo Rc Auto, e in particolare nelle isole dove la frequenza dei sinistri è contenuta e la marginalità del business più elevata. A vendere, in un’operazione che vale circa 80 milioni (il prezzo sarà fissato in maniera definita alla chiusa) è stata la famiglia Kaskarelis, il cui capostipite e attuale presidente, Anastasios ha fondato Ydrogios nel 1973.
Anche se il mercato è ancora concentrato sulla notizia che la Delfin dei Del Vecchio è stata autorizzata da Ivass a salire potenzialmente fino al 20% di Assicurazioni Generali, c’è un’altra novità che potrebbe ribaltare gli equilibri a Trieste. In questo caso senza bisogno che gli eredi del patron di Luxottica sborsino più di 3 miliardi per raddoppiare le loro azioni del Leone, pari oggi a circa il 10%. Si tratta della possibile riforma del voto multiplo maggiorato in discussione in questi giorni al Senato, che di fatto potrebbe assegnare più poteri agli azionisti stabili di un’azienda. Per quanto riguarda ad esempio Generali, guardando al capitale votato nell’ultima assemblea, la moltiplicazione per due del voto (ipotizzando che i fondi non aderiscano) avvicinerebbe di molto le posizione dei due fronti che si erano contesi il timone del Leone nel 2022: da una parte Mediobanca (41,44%), i fondi internazionali (36,10%) e De Agostini arriverebbero al 77,7%, dall’altra Del Vecchio (30,9%), Caltagirone (19,7%), Benetton (15,28%) e Fondazione Crt (5,16%) arriverebbero al 71,7%, con uno scarto di appena sei punti percentuali. Ma nel caso di una moltiplicazione dei voti per tre (sempre ipotizzando l’adesione esclusiva dei grandi azionisti) a pesare di più sarebbero chiaramente i secondi con il 106,56% dei diritti di voto rispetto al 98,74% di Mediobanca e dei fondi internazionali, che avevano sostenuto la lista del board e Donnet.
Il consolidamento dell’industria del risparmio gestito procede spedito, tanto che Pwc, in uno studio che ha visto partecipare 500 tra asset manager e investitori istituzionali di tutto il mondo, è arrivata a stimare che nel 2027 una società di gestione ogni sei tra quelle presenti oggi sul mercato non esisterà più e che la metà delle masse allocate in fondi comuni nel mondo sarà nelle mani dei dieci asset manager principali. Un fenomeno confermato anche dai protagonisti dell’industria: quasi tre società di gestione su quattro (73%) stanno considerando operazioni straordinarie come fusioni, acquisizioni o partnership strategiche da realizzare nei prossimi mesi. Il fermento che c’è stato nel mercato italiano a partire dalla fine dello scorso anno conferma la necessità degli asset manager di mettere a fattor comune forze e competenze: lo dimostrano la partnership Azimut-Unicredit, che ha dato vita a Nova Invesment Management, o la recente alleanza tra Fideuram Ispb e Man Group per la costruzione di portafogli con sistemi high tech.
Il potere d’acquisto nell’automotive continua a scendere e la principale causa è l’aumento stimato dei prezzi delle auto tra il 15% e il 20%. Il dato è il principale risultato della ricerca «Global Automotive Study» condotta da Simon Kucher, società di consulenza globale specializzata nel pricing, che analizza le tendenze del settore. Dal coinvolgimento di più di 8.000 intervistati emerge ancora una riduzione (per il 53% degli intervistati) del potere d’acquisto, causato da una maggiore attenzione al prezzo e dalla decisione di tre consumatori su cinque di ritardare la spesa per una nuova auto (il 58%). Allo stesso tempo si evidenza che sono fattori come brand, tecnologia e design ad essere ancora i principali driver per la scelta di acquisto di un’automobile.
Banca Generali ha realizzato a giugno una raccolta netta pari a 527 milioni di euro (in linea con i 527 milioni di giugno 2022) portando il valore totale da inizio anno a 3,3 miliardi, +7% rispetto al corrispondente valore dello scorso anno. Si conferma dunque per l’istituto guidato dall’ad Gian Maria Mossa un trend di crescita costante anche in un mese con marcata stagionalità.In termini di prodotto si segnala il buon risultato delle soluzioni gestite pari a 159 milioni a giugno (679 milioni da inizio anno).
Azimut chiude il primo semestre in linea con i target indicati al mercato, realizzando una raccolta complessiva di 3,7 miliardi di euro, oltre la metà dell’obiettivo minimo di 6 miliardi da raggiungere entro dicembre. Ancor più importante è il fatto che il 60% degli afflussi siano arrivati alla società guidata da Pietro Giuliani dal risparmio gestito, che ha portato una raccolta di 2,2 miliardi.

Alla data del 15 giugno, sono stati depositati 83.882 contratti, redatti secondo l’articolo 5 del decreto; 10.568 depositi di conformità si riferiscono a contratti tuttora attivi; di questi, 9.532 sono riferiti a contratti aziendali e 1.036 a contratti territoriali. Degli 10.568 contratti attivi, 8.278 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 6.259 di redditività, 5.511 di qualità, mentre 1.207 prevedono un piano di partecipazione e 6.332 prevedono misure di welfare aziendale. Più nello specifico, i lavoratori beneficiari di misure di welfare sono 3.525.441, mentre, i lavoratori beneficiari di misure di produttività sono 3.704.539.
Il numero degli edifici che hanno beneficiato del superbonus al 110% continua a crescere, ma rallenta il ritmo. Si segnala un raddoppio da 199.124 edifici a giugno 2022 a 417.187 a giugno 2023, mentre l’anno precedente (2022 su 2021) l’ascesa era stata più del triplo. Lo evidenziano i dati pubblicati ieri da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e relativi agli interventi agevolati con il 110%, aggiornati al 30 giugno 2023. Dai dati emerge che in Lombardia gli edifici beneficiati hanno seguito il trend nazionale ma gli investimenti ammessi a detrazione sono triplicati, da 4 a 12 miliardi di euro. Per il “totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazioni” a giugno 2023 la somma ammonta a 65 miliardi di euro in confronto ai quasi 25 miliardi dell’anno precedente
Ottimo mese per le big del risparmio gestito. In giugno la raccolta netta complessiva di Banca Mediolanum, Banca Generali, Azimut H. e Finecobank ha superato i 2,5 miliardi di euro, grazie soprattutto allo sprint della componente amministrata con il nuovo Btp Valore. Al giro di boa si conferma l’interesse dei risparmiatori italiani per i titoli di stato.
Il patrimonio di Eurizon ha raggiunto a fine giugno il massimo storico di 1,8 miliardi di euro in Spagna, con un fortissimo incremento soprattutto nell’ultimo trimestre, quasi raddoppiando il patrimonio rispetto agli 850 milioni di fine marzo. Quest’anno la branch del gruppo Intesa Sanpaolo ha realizzato una raccolta netta di 943 milioni, consolidando la propria posizione come uno degli asset manager stranieri leader nel mercato spagnolo grazie all’interesse degli investitori istituzionali per le sue strategie obbligazionarie su Eurozona e Stati Uniti, per il fondo obbligazionario cinese in renminbi e per quelli specializzati sui green bond. Quando i tassi d’interesse in Europa e negli Stati Uniti cominceranno a scendere, l’asset manager tornerà a dare nuovo impulso sugli investimenti dei mercati emergenti, compresa la Cina.
  • Area brokers industria (gruppo Pib)
ha approvato il bilancio d’esercizio 2022 che ha visto ricavi per 10,2 milioni (+57% su base annua).

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Lo studio di Nature Medicine sul 2022, l’Italia paga il prezzo più alto: 18 mila vittime. “E nel 2050 saranno il doppio” Guterres: “Il cambiamento climatico è fuori controllo”. Pasini: “Escalation da paura, tre gradi in più rispetto alla media”
Le scuole sono rimaste chiuse ieri a Nuova Dehli dopo che forti piogge monsoniche hanno colpito la capitale indiana causando inondazioni in varie parti della città e una vittima. In totale negli ultimi tre giorni in India sono morte 15 persone a causa di inondazioni improvvise e frane. Gli Stati collinari settentrionali di Himachal Pradesh e Uttarakhand sono stati i più colpiti con un totale di dieci decessi, mentre altre quattro persone sono morte nel Kashmir (


Handelsblatt

 

Con questo denaro la start-up vuole aprire nuovi mercati. La situazione dei finanziamenti si è offuscata, ma i fornitori specializzati sono considerati promettenti.