La compagnia deve pagare il valore di riscatto di una polizza vita anche se non ha percepito i relativi premi da parte del suo agente e anche se ha risolto il contratto con quest’ultimo, radiato dall’albo con provvedimento Ivass.

All’assicurato in buona fede e munito di prova documentale in merito all’avvenuto versamento dei premi a mani del truffaldino agente, non può essergli opposta l’inesistenza del contratto perché, ai sensi dell’art. 118 D.lgs. 209/2005 “il pagamento del premio eseguito in buona fede all’intermediario o ai suoi collaboratisi considera effettuato direttamente all’impresa assicuratrice”.

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