di Andrea Pira
Sono salite a 38,7 miliardi le detrazioni previste a fine lavori nell’ambito del Superbonus 110%. Ossia oltre 5,4 miliardi in più rispetto alle risorse finora stanziate che per il meccanismo, che va ricordato non funziona con plafond e sarà rifinanziato. Nonostante gli ostacoli anche a giugno, l’agevolazione per l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare continua ad attirare investimenti, arrivati a 35,2 miliardi secondo gli ultimi dati Enea. Il Tesoro ha già chiarito che comunque il provvedimento non sarà prorogato, per ragioni di bilancio. Si lavora intanto per sbloccare la cessione dei crediti maturati tramite il Superbonus e gli altri bonus edilizi. La Camera ieri ha approvato un ordine del giorno al dl Aiuti, promosso dagli ex M5S di Alternativa, per ripristinare la cessione multipla dei crediti oltre la quarta. Niente da fare invece per gli emendamenti in tema presentanti al decreto Semplificazioni fiscali, giudicati inammissibili. Resta da capire se i contenuti dell’odg troveranno spazio in un futuro provvedimento. Lo sblocco dei crediti per far funzionare il Superbonus è una delle richieste M5S al premier Mario Draghi per la permanenza in maggioranza. Ieri i grillini hanno votato la fiducia sul dl Aiuti pur incassando un «no» all’ ordine del giorno contro il termovalorizzatore di Roma. Non parteciperanno invece lunedì al voto finale, in segno di dissenso con il provvedimento. Una strategia che non potranno ripetere in Senato dove si vota un’unica volta. L’ipotesi è quindi di uscire dall’Aula, facendo abbassare la maggioranza senza astenersi. (riproduzione riservata)

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