Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Da tempo le banche sono diventate più attente ai rischi climatici, anche in vista di una maggiore attenzione sul tema da parte dei supervisori. In tal senso un passo significativo è stato fatto l’8 luglio, quando la Bce ha pubblicato i primi stress test sui rischi climatici. Dall’esame è emerso che le banche europee possono perdere oltre 70 miliardi. Le perdite, relative a 41 gruppi vigilati, si realizzerebbero in uno scenario di transizione disordinata (con un brusco aumento del prezzo delle emissioni di carbonio) che include anche inondazioni e siccità.
Il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, ha recentemente segnalato che, sul mercato, si è chiusa una nuova indagine Eiopa. Il rapporto finale sarà pubblicato in autunno «ma l’analisi ha già messo in evidenza problemi ricorrenti: costi sproporzionati; prassi che ostacolano la valutazione di coperture alternative da parte del consumatore; vincoli e restrizioni ingiustificate nelle clausole contrattuali», ha detto senza mezzi termini Signorini annunciando che, sulla base di questi risultati, saranno sviluppati interventi e pratiche di vigilanza. Nel frattempo la questione rischia però di farsi urgente con l’aumento di tassi d’interesse che farà inevitabilmente aumentare il costo dei finanziamenti, sia prestito personali sia mutui, rischiando di rendere insostenibile aggiungere anche la copertura assicurativa.
La rivoluzione della longevità, se non è iniziata, è già diventato un potente trend da capitalizzare. Perché promette, a sempre a più persone, di passare dalla triste condizione di vecchi e malati a quella di ultra-vecchi e in buona salute. Stile di vita più sano, diagnostica preventiva, medicina personalizzata hanno permesso di raggiungere il traguardo degli 85 anni ormai da alcuni decenni. In più la vita media può raggiungere i 115 anni se lo sviluppo scientifico di alcune branche della medicina proseguirà alla stessa velocità degli ultimi anni.
La polizza di Poste Vita abbina la dinamicità delle scelte gestionali ad una quota di gestione separata

Nella sua importante e articolata relazione all’annuale Assemblea dell’Ania, la presidente Bianca Maria Farina ha, tra l’altro, sottolineato quanto sia urgente dotare l’Italia di un sistema di gestione (che Ania ipotizza di tipo misto, pubblico – privato) dei rischi catastrofali. La presidente ha parlato di: «forse l’ultima finestra di opportunità per allinearsi ai migliori standard internazionali». Ma quali sono i migliori standard internazionali? Tentando di voler essere sistematici si individuano:

corsera

  • Chicchi di grandine come mele. Paura e danni nel Mantovano
L’ondata di maltempo che nella notte ha attraversato il Centro Italia e la Capitale, nel pomeriggio si era abbattuta sul Nordest, prendendo la forma di una grandinata devastante. Con chicchi di dimensioni mai viste: come mele. Pesantissima la conta dei danni: «palle» di grandine di oltre 90 grammi e diametro compreso tra i 7 e i 9 centimetri hanno flagellato auto e abitazioni, specie nel Mantovano. Secondo Coldiretti, la grandinata di ieri ha distrutto i frutteti, in particolare le pere, coltura simbolo della zona, il mais e la soia. «I danni sono superiori ai 3 miliardi di euro».

  • Previdenza integrativa, gli iscritti sono pochi e le pensioni anche meno
Il numero degli iscritti è di otto milioni e mezzo, in lieve crescita rispetto allo scorso anno, ma rappresentativo solo di circa un terzo dei lavoratori. Di questi, circa un milione non ha versato contributi nel corso degli ultimi 5 anni. Due milioni nel 2021. Se teniamo conto anche di questi due effetti, gli iscritti effettivi si riducono ulteriormente. Non solo. Il ruolo originario che il legislatore intendeva, ormai quasi 30 anni fa, affidare alla previdenza complementare appare del tutto mancato. Con i fondi pensione, infatti, si desiderava coprire quel gap che la previdenza pubblica non avrebbe più garantito per le forti pressioni economiche e demografiche, ancora clamorosamente presenti e, se possibile, più aggravate dalle improvvide scelte degli ultimi anni. Gap del quale assolutamente non si fa carico la previdenza complementare. Basti pensare che dei circa 11 miliardi di euro di prestazioni erogate nel 2021, solo circa 500 milioni sono state corrisposte sotto forma di pensione. Il resto è stato erogato sotto forma di capitale (tra riscatti, anticipazioni, prestazioni in capitale, eccetera).
  • Generali, Consob chiede chiarimenti: inviata una lettera sul caso Cirinà
L’autorità di controllo della Borsa, come è noto, segue da tempo e con estrema attenzione le dinamiche di governance che riguardano il gruppo assicurativo. E proprio gli sviluppi recenti, legati alla procedura adottata per definire il nuovo membro del cda destinato a prendere il posto dell’imprenditore, avrebbero suggerito alla Commissione di presentare una serie di quesiti. Tra i vari poteri che Consob può esercitare c’è infatti anche quello di chiedere a un soggetto vigilato informazioni da dare al mercato o necessarie alla stessa Autorità. Tra i punti chiave contenuti nella lettera, secondo quanto ricostruito, ce ne sarebbe uno relativo alla figura di Luciano Cirinà. L’ex manager delle Generali è, per i soci di minoranza, il candidato ideale a subentrare al posto di Caltagirone, dopo il no di Claudio Costamagna. La compagnia, suffragata da un paio di pareri legali in proposito, avrebbe però ritenuto di non sondare Cirinà per chiedere se interessato o meno a entrare nel board. La ragione? Vista la conflittualità in corso con l’ex manager, compresa anche una causa penale, Cirinà non è considerato “fit and proper”, cioè adatto a ricoprire quel ruolo. Ovviamente i soci di minoranza sono di parere opposto. Questa dinamica ha fatto però sì che a oltre un mese di distanza dall’uscita di Caltagirone, avvenuta il 27 maggio scorso, non sia ancora stata trovata una soluzione.
  • Banca Generali, a giugno raccolta di 533 milioni
  • Banche, il rischio clima pesa 70 miliardi
Il rischio climatico deve essere misurato e gestito meglio dalle banche europee, va incorporato di più nelle formule degli scenari di stress e nei modelli interni, nella valutazione delle controparti, del rischio di credito e di mercato, va monitorato con la raccolta di più dati dai prestiti corporate ai mutui. I rischi climatici fisici e di transizione, insomma, vanno presi più sul serio, urgentemente, con azioni forti. Anche perché una transizione disordinata sul breve termine, con una gestione inadeguata dei rischi fisici come inondazioni, siccità e incendi, può provocare perdite da almeno 70 miliardi in sole 41 banche europee: e questo a titolo indicativo, con un impatto ampiamente sottostimato.

  • Il giudice rigetta il ricorso Anapa
Nuovo match in tribunale tra sindacati degli agenti. Il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso di Anapa contro il Sindacato Nazionale Agenti e la sua società di servizi Snas Srl, volto a ottenere un risarcimento per la pubblicazione sulla testata web Snachannel.it e l’invio tramite newsletter di diversi articoli dal contenuto ritenuto diffamatorio da Anapa.
  • Polizze. Le compagnie, strette fra minus e rebus raccolta, diversificano
  • Sanità integrativa Casdic, l’oggetto misterioso dei bancari