Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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«Generazione X» senza futuro dal punto di vista previdenziale. Questo esercito di 8,7 milioni di cittadini nati tra il 1965 e 1980, infatti, è destinato a subire in pieno le conseguenze negative delle grandi svolte economico-sociali degli anni ’90: flessibilità del lavoro (con i contratti che diventano meno rigidi in termini di durata) e riforma pensionistica (con il passaggio al calcolo contributivo). E con nessun rimedio, al momento. La sorpresa li attende al compimento dei 65 anni d’età, nel periodo dal 2030 al 2045, a conclusione di una vita attiva di circa mezzo secolo: si ritroveranno con appena 30 anni di lavoro utili ai fini della pensione e con 15 anni di buchi contributivi, cioè persi, sprecati e per sempre. A sostenerlo è l’Inps nel XXI Rapporto annuale.
Il mercato M&a, messosi velocemente alle spalle il biennio della pandemia, sembrava lanciato verso una ripresa no limits. Invece, gli effetti della guerra in corso e il caro energia, con quello che ne consegue sia sul piano produttivo che civile, addensano nubi minacciose sul settore. Secondo il Global M&A Industry Trends di PwC, nel primo semestre del 2022 l’attività di fusioni e acquisizioni ha subìto un rallentamento rispetto al 2021, causa l’incertezza geopolitica e le condizioni economiche meno favorevoli dovute al conflitto in Ucraina.
La casa del futuro sarà sempre più intelligente, grazie alle soluzioni tecnologiche che si stanno diffondendo e che possono aiutare a risparmiare tempo e denaro ottimizzando diversi aspetti della vita domestica. Il mercato su questo fronte è in crescita e l’offerta si sta evolvendo: ci sono per esempio elettrodomestici che comunicano tra loro e con cui è possibile interagire via app, caldaie e termostati che consentono di gestire i consumi in modo da spendere meno, sistemi di illuminazione intelligenti, senza dimenticare gli smart tv, gli assistenti vocali e le soluzioni per la sicurezza.
Il 53% delle imprese italiane (e quasi il 60% di quelle europee) teme che l’attuale galoppante aumento dei prezzi potrà incidere negativamente sulla capacità di pagare in tempo i fornitori e ritiene che tali difficoltà potranno aumentare nel corso dell’anno. Ma, nonostante ciò, solo il 18% delle imprese si affida a gestori del credito, in grado di ridurre le tempistiche di incasso, proteggendo così i flussi di cassa. A rilevarlo è la 24ª edizione dell’European payment report curato da Intrum, uno tra i principali operatori europei dei servizi di credito, secondo cui se, da un lato, la puntualità dei pagamenti è la chiave per garantire la crescita delle imprese, dall’altro lato, tale necessità si scontra con la carenza di talenti e con sistemi aziendali obsoleti.
Quasi 100 mila imprese rischiano di chiudere i battenti: nei loro bilanci sono iscritti debiti finanziari per 107 miliardi di euro. La pandemia, prima, i rincari delle materie prime e il conflitto russo-ucraino, dopo, hanno infatti minato la stabilità del sistema imprenditoriale italiano. E la ripresa post-Covid rischia di andare fumo. L’allarme arriva dall’Osservatorio rischio imprese di Cerved, secondo cui, tra il 2021 e il 2022, le società a rischio di default sono cresciute quasi del 2% (dal 14,4% al 16,1%), toccando le 99 mila unità (+11 mila), con 11 miliardi di euro in più di debiti finanziari (10,7% del totale).
Cessione bonus edilizi, si cambia ancora: le banche potranno sempre cedere i crediti acquisiti a imprese e professionisti. La novità ha effetto retroattivo essendo applicabile, nel rispetto del numero massimo di trasferimenti stabilito dalla normativa antifrode, a tutti i tax credit finora compravenduti e comunicati all’Agenzia delle entrate a partire dal 1° maggio scorso. Sebbene la disposizione porti un effetto benefico al mercato dei crediti attualmente ingolfato, le verifiche sulla specifica diligenza richieste dall’Agenzia ai cessionari dei bonus rischiano però di tarpare le ali anche a questa nuova forma di cessione. È una delle principali novità in materia di cessione dei crediti da bonus edilizi introdotta da un emendamento approvato al decreto aiuti (il dl 50/2022), la cui legge di conversione è stata approvata giovedì scorso in senato.

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  • Export tra ripresa e nuove minacce bene il made in Italy, soffre l’auto
Dai dati Istat sono ancora in crescita le esportazioni, nonostante le difficoltà sui mercati internazionali. Le nostre merci piacciono soprattutto negli Usa, in Germania e Francia. Meno 48% verso la Russia dall’inizio della guerra in UcrainaL’ export italiano sta fronteggiando nel migliore dei modi le difficoltà emerse sui mercati internazionali. Gli ostacoli stanno però diventando sempre più alti e non è detto che le brillanti performance delle aziende tricolori all’estero possano proseguire senza battute di arresto. Il forte aumento dei costi dei trasporti rappresenta la minaccia più concreta, a cui si potrebbe aggiungere, secondo alcuni economisti, un significativo rallentamento della congiuntura mondiale. Non tutti i fattori sono però avversi. La grande debolezza dell’euro sta dando una forte spinta alla competitività del made in Italy. Sempre che il costo delle materie prime, che vengono pagate in dollari, non annulli questo vantaggio.

  • Generali, la strategia unitaria di Sironi
Il presidente di Generali ha voluto proiettare la compagnia in una dimensione da vera public company completando l’architettura della governance e cooptando in consiglio Stefano Marsiglia al posto di Caltagirone
  • Sempre più «verdi» e variabili. Ecco gli stipendi dei manager
Sempre più variabile e meno fisso nella busta paga (milionaria) dei top manager italiani che guidano le 40 aziende quotate dell’indice Ftse Mib. E aumenta ancora il peso dei cosiddetti criteri Esg (sostenibilità, ambiente, governance) negli incentivi a breve o lungo termine. Insomma, se dopo il pandemico 2020 le aziende sono tornate a crescere (l’indice di Borsa nel 2021 ha messo a segno più 23%) è aumentato anche l’assegno di ceo e amministratori delegati, ma il loro pacchetto retributivo è costruito con modalità sempre più complesse. Che riflettono le nuove sfide globali.
  • Wefox, polizze per la penisola
La tecnologia è protagonista, ma il business model di Wefox non prescinde dal rapporto umano con un broker, un assicuratore. Tomaso Mansutti, 56 anni, udinese, ceo di Wefox Italy e responsabile delle partnership estere rivela le ambizioni di crescita
  • Riscatto laurea, i conti per età
Una mappa delle opzioni sul tavolo per chi è oggi nel mercato del lavoro. Tra sconto sul versamento e taglio dell’assegno futuro, alcuni esempi pratici per chi ha 30, 55 e 60 anni. Il paradosso è che a volto l’incrocio delle regole può annullare i benefici

  • Obbligo di polizze per danni medici, non convince il bonus/malus
  • Nel 2030 in Italia 1,9 milioni di potenziali lavoratori in meno