di Paola Valentini
Per il risparmio gestito italiano anche giugno si è chiuso con una raccolta netta negativa (-1,16 miliardi), anche se il comparto dei fondi azionari è restato in territorio positivo. Una dinamica che è alimentata dalla strategia messa in atto in questa fase dalle reti che puntano a far passare la liquidità parcheggiata verso l’azionario approfittando dei ribassi, magari tramite i piani di accumulo, in una fase in cui l’inflazione all’8% erode il cash. «Nonostante il periodo prolungato di forte instabilità sui mercati finanziari, con l’indice Msci World in calo di oltre il 21% da inizio anno, l’industria del risparmio gestito in Italia si mostra resiliente sui flussi, a differenza di quanto avvenuto in occasione di recenti crisi passate, nel 2008-2009 e nel 2011-2012″, osserva Assogestioni nella mappa mensile, «la raccolta netta risulta infatti negativa, ma stabile, intorno al miliardo di deflussi». A maggio il rosso era stato di 1,27 miliardi e il saldo nei sei mesi resta comunque positivo (6,50 miliardi). Intanto il patrimonio a fine giugno è sceso a 2.277 miliardi. A determinare l’andamento delle masse è soprattutto l’effetto mercato, che per giugno l’Ufficio studi dell’associazione presieduta da Carlo Trabattoni quantifica in circa -2,8%, in linea con la performance dei mercati finanziari, ancora segnata da continue turbolenze di medio periodo sul fronte economico e geopolitico. Da inizio anno l’effetto mercato, al netto della raccolta, ha eroso circa il 10% degli asset.Il risultato negativo di giugno è stato causato dai fondi comuni, gli unici in rosso tra le quattro categorie di prodotti analizzati da Assogestioni. Nel mese questi hanno segnato deflussi per 2,05 miliardi dopo i -370 milioni di maggio per un totale da gennaio che resta ampiamente positivo e pari a +11,90 miliardi. I fondi chiusi hanno invece raccolto 654 milioni dopo i +330 milioni di maggio (in sei mesi +2,39 miliardi). In attivo a giugno anche le gestioni di portafoglio istituzionali (+203 milioni dai -1,56 miliardi di maggio, ma ancora in rosso per -12,4 miliardi da gennaio) e quelle retail (+36 milioni dai +335 milioni di maggio pari a +4,63 miliardi da inizio anno). (riproduzione riservata)
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