LE TENUTE DI CA’ CORNIANI E CESAROLO NELLA NUOVA SOCIETÀ CHE PRODURRÀ ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI
di Andrea Deugeni
Le Assicurazioni Generali procedono nel ridisegno del polo dell’agrifood (si veda MF del 3 giugno) sotto Genagricola, la controllata da 45 milioni di fatturato annuo che si occupa del business agricolo del Leone, guidata da Igor Boccardo e presieduta dal nuovo ceo di Generali Italia, Giancarlo Fancel.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, «Genagricola 1851», veicolo creato a inizio di quest’anno e dedicato alle attività core delle coltivazioni e dell’allevamento, ha deliberato la scissione degli asset destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili e ha creato una società ad hoc, «Genagricola Bionergergy spa». La governance della newco dovrebbe rivedere alla guida sempre il ticket di vertice Fancel-Boccardo. A seguito della scissione del business green, nella nuova azienda confluiranno le due principali tenute italiane del gruppo che si occupano di trasformare gli scarti delle lavorazioni agricole in energia elettrica, tramite il biogas. La prima è lo storico possedimento di Ca’ Corniani, nel comune di Caorle, la più antica delle aziende agricole della compagnia che può contare su oltre 1.770 ettari di terreno. La seconda invece è la tenuta di Cesarolo, al confine fra Friuli Venezia Giulia e Veneto, proprietà che insiste su 505 ettari di superficie.

La nascita di «Genagricola Bioenergy» segue una serie di creazioni di newco e conferimenti effettuati nell’ultimo anno e mezzo nella «galassia Genagricola». La riorganizzazione ha lo scopo di efficientare i diversi business (agricoltura, viticoltura e produzione energia). La prima operazione è stata la scissione proporzionale del gennaio 2021 che ha riguardato il ramo d’azienda delle attività di direzione operativa in favore della nuova società «Leone Alato spa», azienda che ha il compito di commercializzare i vini. Poi il gruppo ha dato vita a valle a «Le Tenute del Leone Alato», newco ad hoc che ha raggruppato a marzo tutte le attività di produzione vitivinicola di Genagricola, sparse nelle diverse tenute in giro per l’Italia (18 in tutto). Infine, Generali ha creato «Genagricola 1851». Nella vecchia capogruppo «Genagricola spa» sono rimasti gli asset immobiliari non asserviti all’agricoltura e alla viticoltura e le funzioni aziendali di staff. L’ultimo passaggio è in programma a fine 2022: prevede la fusione per incorporazione di «Genagricola spa» in «Leone Alato», in modo da ricompattare sotto un’unica subholding l’intero settore agrifood del gruppo Generali. (riproduzione riservata)
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