C’è un elemento nuovo, che unisce l’Europa continentale e mediterranea: la siccità. Oltre all’Italia, ha colpito pesantemente Spagna, Portogallo, Romania e Francia. E ora anche Germania, Ungheria, Slovenia e Croazia. È quanto emerge dai dati dell’European Drought Observatory (EDO), che confermano una situazione di grave emergenza per l’agricoltura. In Italia, secondo l’osservatorio Anbi sulle risorse idriche, la crescente sofferenza dei laghi ben rappresenta la condizione di territori ormai vicini al collasso idrico. Nell’hinterland di Roma da una settimana sono bloccati i prelievi dal lago di Bracciano; al confine tra Lazio e Umbria il lago di San Casciano è sceso di 5 metri rispetto al livello dello scorso anno. In Toscana sono stati sospesi i prelievi dal lago di Chiusi; la portata dell’Arno registra, ad Empoli, solo 7,30 mq al secondo e quella del Serchio è di quasi 4 mc/s sotto la portata di Deflusso Minimo Vitale (DMV). Nelle Marche calano i fiumi Potenza ed Esino. In Campania la siccità è consolidata nel bacino idrografico del Liri-Garigliano e Volturno; in Basilicata la risorsa trattenuta negli invasi è diminuita di 15 mln di mq in una settimana. Al Nord è epocale la magra del fiume Po; il cuneo salino ha ormai raggiunto i 30 km dalla foce. Drammatica la condizione del lago di Como che registra il record storico negativo (-39,5 cm sullo zero idrometrico). Critica la situazione in Veneto e in Emilia Romagna dove la portata del fiume Secchia è praticamente azzerata. Per Coldiretti le temperature roventi hanno tagliato dell’11% il raccolto del pomodoro da salsa: si stima un calo produttivo nazionale fino a 5,4 mld di kg. Mentre per il Consorzio birra italiana la siccità ha ridotto del 20% il raccolto nazionale di orzo per la produzione del malto da birra.
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