LA CONSULTA SALVA I LIMITI DELLA COPERTURA INAIL. MA CHIEDE DI INTERVENIRE SUI CAREGIVERS
di Daniele Cirioli
Non risarcibile l’infortunio accaduto fuori dalla dimora familiare. Neanche se capitato in altro ambiente domestico e nell’assistere familiari bisognosi. Lo stabilisce, a malincuore, la sentenza n. 202/2022 della Corte costituzionale, depositata ieri, annotando di non poter intervenire sulla tutela degli «infortuni domestici» perché operante nel sistema assicurativo dell’Inail e non in quello del welfare statale. Un intervento può e deve arrivare dal legislatore, al quale la Corte segnala l’urgente necessità di una riforma per i «caregivers», al fine di rinsaldare la rete sociale.

La vicenda.La questione ha preso vita dal ricorso di un marito, vedovo di una casalinga iscritta all’Inail per la tutela contro gli infortuni domestici, in base alla legge n. 493/1999. La casalinga è rimasta vittima di un grave incidente domestico occorsole presso l’abitazione dei genitori. Il vedovo si è rivolto al tribunale per far condannare l’Inail a corrispondergli, in qualità di erede, la rendita da infortunio e l’assegno funerario maturato in seguito al decesso della moglie. L’Inail si era rifiutato a motivo del fatto che l’infortunio era accaduto in un ambito spaziale diverso da quello in cui viveva e dimorava il nucleo familiare della casalinga assicurata. Ma il tribunale respinge il ricorso, perché l’infortunio è accaduto nell’abitazione dei genitori della casalinga e non presso la casa coniugale, cioè nel luogo di dimora abituale che è un requisito fondamentale dell’assicurazione Inail.
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