Il numero uno di Essilux sarà un presidente esecutivo forte, affiancato dal ceo
di Luca Gualtieri

Completato il passaggio di testimone al vertice della holding lussemburghese, nel cui capitale è appena entrato anche Rocco Basilico. Il mercato ora attende le decisioni sulle partite Mediobanca e Generali
Un presidente esecutivo forte affiancato da un amministratore delegato che si occuperà della messa a terra operativa delle strategie. Questo è l’assetto assunto da Delfin dopo la scomparsa di Leonardo Del Vecchio e l’apertura del testamento, avvenuta nel corso del fine settimana. Come previsto, le redini dell’impero sono passate al fedele collaboratore e consigliere di Del Vecchio Francesco Milleri che, dopo essere salito alla presidenza di EssilorLuxottica (di cui era già ceo), ieri è stato designato numero uno della cassaforte lussemburghese che custodisce le partecipazioni del gruppo, dal 19,4 di Mediobanca al 9,6% di Generali fino al 32,74% di Essilux. Al suo fianco ci sarà Romolo Bardin nel ruolo di amministratore delegato. L’ex consigliere delle Generali manterrà le deleghe che aveva in precedenza, anche se, a ben vedere, non si tratta di una spartizione di poteri. Semmai quello di Bardin sarà un ruolo operativo che contribuirà all’implementazione delle strategie elaborate dal board e dal presidente. Al vertice della holding continueranno poi a sedere Mario Notari (che con lo studio milanese Znr ha gestito il delicato passaggio di consegne), l’avvocato lussemburghese Aloyse May e Giovanni Giallombardo, direttore generale di Unicredit Luxembourg ed entrato in Delfin nel 2013.

Il testamento ha previsto una variazione significativa anche per l’assetto azionario di Delfin. Come emerso nel corso del fine settimana, la quota del 25% prima assegnata alla vedova Nicoletta Zampillo si è ridotta al 12,5%, stesso ammontare che il patron di Luxottica ha lasciato ai suoi sei figli: tre avuti dalla prima moglie Luciana Nervo (nell’ordine di età, Claudio, Marisa e Paola), uno dalla seconda Zampillo ( Leonardo Maria) e due dalla terza compagna, non sposata, Sabina Grossi (Luca e Clemente). Il 12,5% che prima era in mano alla Zampillo è andato a Rocco Basilico, figlio del primo matrimonio della moglie di Del Vecchio avuto con il banchiere e finanziere Paolo Basilico, fondatore del gruppo Kairos.

Concluso il passaggio di consegne, il mercato ha iniziato a speculare sulle prossime mosse di Milleri e della famiglia Del Vecchio. In particolare, in relazione alla partita Generali- Mediobanca, si prefigurano tre opzioni. La prima potrebbe puntare più o meno rapidamente all’appeasement approfittando della discontinuità nei rapporti tra Delfin e i vertici di Milano e di Trieste. In alternativa Delfin potrebbe riprendere le ostilità aperte nel 2019. Il primo appuntamento utile per dare battaglia è l’assemblea di Mediobanca del prossimo 28 ottobre in vista della quale il nuovo numero uno di Essilux potrebbe tentare di coalizzare alcuni azionisti.

La guerra rischia però di rivelarsi dispendiosa e incerta. Ecco perché il vertice di Delfin potrebbe optare per una terza soluzione: liquidare in parte o del tutto la presenza nella Galassia. Da un lato un rimescolamento nel capitale allenterebbe le tensioni nella governance di Mediobanca e Generali, consentendo così ai due gruppi di esprimere al meglio il proprio potenziale industriale. Dall’altro lato la scelta potrebbe convenire anche ai soci di Delfin. Non solo infatti la holding incasserebbe ricche plusvalenze dalla dismissione, ma avrebbe anche la possibilità di concentrare l’attenzione sull’asset principale, Essilux. La strategia dipenderà dalle scelte della famiglia e dal confronto tra Milleri e Bardin. Se il primo sarebbe aperto ad avviare un dialogo con Mediobanca, la posizione di Bardin risulterebbe più dura nei confronti della merchant milanese. (riproduzione riservata)
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