I VANTAGGI PER CONSUMATORI E IMPRESE DELLE SANZIONI IRROGATE TRA IL 2015 E IL 2020
di Anna Messia
Quando il potere d’acquisto si riduce a causa della crescita dell’inflazione, la tutela dei consumatori e della concorrenza diventa cruciale. Lo ha sottolineato il presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, illustrando ieri a Montecitorio la Relazione sull’attività svolta dall’Autorità nel 2021 aggiungendo che, in 5 anni, dal 2015 al 2020 gli interventi dell’autorità hanno generato benefici a favore delle imprese e dei consumatori superiori a 5 miliardi di euro e ribadendo la rilevanza della legge sulla concorrenza, che non può aspettare.

In un’epoca di grandi investimenti pubblici a servizio della ripresa, con l’attuazione del Piano Nazionale di ripresa e resilienza in atto, la concorrenza è particolarmente importante per evitare sprechi di denaro, ha aggiunto Rustichelli, «perché i contribuenti, di oggi e di domani, non devono pagare più del necessario per la realizzazione delle opere pubbliche».

L’azione dell’autorità di controllo dei mercati, come detto, ha già portato rilevanti benefici al mercato. Da gennaio 2021 a giugno di quest’anno l’autorità ha irrogato sanzioni in materia di tutela della concorrenza per oltre 1,4 miliardi di euro e in una stima effettuata secondo la metodologia suggerita dall’Ocse gli interventi dell’authority dal 2015 al 2020 hanno generato appunto benefici a favore delle imprese e dei consumatori di oltre 5 miliardi. Mentre, passando alla tutela del consumatore, nel periodo gennaio 2021-giugno 2022 sono stati conclusi 57 procedimenti con accertamenti dell’infrazione e 45 con accoglimento degli impegni.

In questo caso il totale delle sanzioni irrogate ammonta a 100 milioni di euro con un dato decisamente interessante: nel 70% dei casi chiusi con impegni, questi ultimi hanno previsto misure compensative di cui hanno beneficiato oltre 190 mila consumatori, per un importo complessivamente superiore a 23 milioni. E nel più ampio perimetro gennaio 2019-gennaio 2022 l’importo totale dei rimborsi è stato di 35 milioni, di cui hanno beneficiato 600 mila consumatori. Interventi che hanno spaziato in tutti i settori di mercato e nel 2021 l’azione dell’Antitrust si è indirizzata in particolare verso mercati e condotte che si intrecciano strettamente con le direttrici del Pnrr: la digitalizzazione, la transizione ecologica e le tematiche legate all’inclusività.

Più volte nel mirino dell’autorità sono finiti i grandi colossi di internet e del commercio elettronico con la sanzione da 1 miliardo, la più alta della storia dell’antitrust italiano, erogata ad Amazon per aver indebitamente avvantaggiato i propri servizi di logistica. Proprio ieri è stata confermata dal Tar del Lazio la maximulta da oltre 100 milioni di euro inflitta dall’Antitrust, nel maggio dello scorso anno, alle società Google LLC, Google Italia e Alphabet Inc., accusate di aver ostacolato la pubblicazione dell’app JuicePass sviluppata da Enel X sulla piattaforma Android Auto.

Rustichelli ha poi sottolineato il fatto che è fondamentale l’approvazione del disegno di legge annuale per la concorrenza, che costituisce un passaggio strategico per il sistema Paese, «non soltanto perché con esso l’Italia si conforma a precisi impegni assunti in sede europea con il Pnrr, ma anche per dare i giusti segnali ai mercati e agli investitori internazionali».

Quanto all’energia, altro tema caldo di questa fase economica, con diversi interventi dell’authority che hanno riguardato la distribuzione del gas naturale, secondo Rustichelli, «occorre concludere il processo di liberalizzazione entro i termini previsti, evitando ulteriori proroghe». Questo perché «i vantaggi della liberalizzazione per i consumatori finali, anche in termini di prezzi più bassi e conseguenti risparmi, potranno pienamente dispiegarsi solo in un contesto di effettiva concorrenza tra gli operatori». (riproduzione riservata)
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