EMENDAMENTO AL DDL CONCORRENZA PER RISCRIVERE LE REGOLE DEL BONUS-MALUS
di Anna Messia
Nei giorni scorsi la riforma della Rc Auto è stata più volte auspicata. Sia l’Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie, che l’Ivass, l’autorità di settore, hanno dichiarato che serve urgentemente modificare più di qualche meccanismo che è alla base dell’assicurazione Auto. Specie ora che, dopo anni di calo delle tariffe, la minaccia di una ripresa dei prezzi è più che concreta nello scenario di inflazione elevata. E tra gli emendamenti al ddl Concorrenza, già approvato al Senato e in discussione alla Camera che, in tema assicurativo già prevede di estendere il risarcimento diretto alle compagnie estere, ne spunta uno che dà delega al governo per riscrivere le regole del bonus-malus.

Si tratta del meccanismo che prevede un aumento del premi nel caso in cui l’assicurato sia responsabile di un incidente e una riduzione in caso di assenza di sinistri. «Il sistema bonus-malus, dopo quasi trent’anni di funzionamento, presenta evidenti segni di usura. Da un lato le classi di conversione universale hanno perso quasi ogni valore segnaletico, con poco meno del 90 per cento dei veicoli che è in classe prima (quella più virtuosa, ndr)», ha segnalato il presidente di Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini aggiungendo che «dall’altro, si è diffusa tra le imprese l’abitudine di definire classi interne, né trasparenti né universali, con una riforma è ormai urgente». Anche Maria Bianca Farina, presidente di Ania, durante l’assemblea annuale dell’associazione, chiedendo l’approvazione della tabella nazionale per le macro-lesioni (che dopo 15 anni di attesa sembra ora in dirittura d’arrivo) ha ricordato anche che, per rendere sostenibili la Rc Auto nel medio-lungo termine urgente è «la revisione del bonus-malus».

A prevederla, come detto, è appunto un emendamento al ddl Concorrenza a firma di Maria Soave Alemanno, deputata M5S, che delega il governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, ad adottare un decreto legislativo nel rispetto di quattro criteri prestabiliti, tra cui l’applicazione di franchigie e la progressiva attenuazione degli impatti delle variabile tariffaria regionale, ma anche la verifica di sinistri, valutati in base all’impatto, e l’esperienza di guida dell’assicurato. Ma nonostante tutti siano concordi sulla necessità di un imminente riforma del bonus-malus non è affatto detto che si decida di cogliere al volo l’occasione dell’emendamento presentato da Alemanno. Lo stesso Signorini, nei giorni scorsi, ha ricordato che la materia bonus-malus è complessa e deve essere affrontata in modo organico, anche tenendo conto di tutte le norme che si sono stratificate nel tempo e pure il vice ministro allo Sviluppo economico, con delega alle assicurazioni, Gilberto Pichetto Fratin, in occasione dell’assemblea Ania ha sottolineato che alcune riforme chieste dal settore assicurativo sono destinate ad essere posticipate alla prossima legge sulla Concorrenza, e non a quella in via di approvazione. Una legge che, come noto, dovrebbe essere annuale, ma quella attualmente in discussione alla Camera è la seconda che viene approvata dal 2017. Perso questo treno il rischio è quindi di dover aspettare a lungo, mettendo da parte il criterio dell’urgenza. (riproduzione riservata)
Fonte: logo_mf