OK AI NUOVI PARAMETRI FORENSI. PRONTI I DECRETI ATTUATIVI DELLE RIFORME DELLA GIUSTIZIA
%di Dario Ferrara
Dal Senato via libera ai nuovi parametri forensi: la commissione Giustizia esprime parere favorevole allo schema di decreto ministeriale che riduce la discrezionalità del giudice nella liquidazione dei compensi agli avvocati. Entro fine luglio, intanto, saranno pronti i decreti attuativi delle riforme del processo civile e di quello penale: lo annuncia alla Camera il sottosegretario Francesco Paolo Sisto, intervenendo in commissione Giustizia. «Sono in corso le ultime fasi necessarie per la predisposizione dei testi», assicura l’esponente del Governo, rispondendo a un’interrogazione a prima firma del deputato Roberto Turri (Lega).

Incentivi e deterrenti. A conti fatti il nuovo decreto ministeriale prevede un aumento dei compensi per l’attività giudiziale e stragiudiziale degli avvocati fino al 5 per cento. E c’è soprattutto la maggiore certezza nella liquidazione fra i punti qualificanti dei nuovi parametri forensi che ottengono il placet da Palazzo Madama: i valori medi possono aumentare o diminuire soltanto nella misura del 50 per cento. E ciò nel civile, nel penale e nelle attività stragiudiziali. Ma la seconda commissione plaude anche agli incentivi per la composizione bonaria delle controversie: in caso di conciliazione giudiziale oppure di transazione in corso di causa al professionista spetta un compenso pari a quello previsto per la fase decisionale aumentato di un quarto. I senatori condividono anche il deterrente alle liti temerarie tanto caro alla commissione di Bruxelles: il compenso dovuto all’avvocato del soccombente si riduce del 75 per cento se la parte è condannata per abuso del processo. Per il resto, scatta l’aumento del 30 per cento se la mediazione oppure la negoziazione assistita si conclude con un accordo. Resta la riduzione del 50 per cento in caso di inammissibilità, improponibilità o improcedibilità della domanda, però soltanto per «gravi ed eccezionali ragioni». È tra 200 e 500 euro l’ora, poi, il range dei compensi a tempo, adottato soprattutto dai professionisti che assistono grandi imprese. Sono inoltre previste una tabella ad hoc per le procedure concorsuali e nuove ipotesi di compenso o maggiorazione nella giustizia amministrativa e in Cassazione. Nel penale è integrata la tabella per la fase di convalida dell’arresto nel giudizio direttissimo.

Tempi stringenti. Intanto alla Camera il sottosegretario Sisto riferisce sullo «stato dell’arte» delle riforme processuali, che sono obiettivi indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e dunque risultano indispensabili per ottenere dall’Unione europea i finanziamenti connessi al Next generation Eu. I testi dei decreti attuativi sono «ora all’esame degli uffici tecnici del Ministero», spiega il numero due di via Arenula, dopo che i gruppi di lavoro costituiti dalla guardasigilli Marta Cartabia hanno portato a termine il loro compito. Si tratta, tuttavia, di «compendi normativi estesi»: «inevitabili e fisiologiche», dunque, risultano le «attività di revisione, di drafting e di coordinamento delle proposte normative», in corso al dicastero della Giustizia. Senza dimenticare «le indispensabili relazioni di accompagnamento». Il Ministero, comunque, intende «garantire il rispetto dei tempi stringenti programmati»: entro la fine del mese saranno inviati a Palazzo Chigi gli articolati che dovranno poi essere esaminati dal Consiglio dei ministri. I tempi sono stretti soprattutto per la riforma del processo penale: «La commissione Giustizia», conclude il deputato Turri, autore dell’interrogazione, «si aspetta di poter esaminare gli schemi ed esprimere i relativi pareri con la dovuta attenzione».
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