Per i contratti di lavoro a tempo determinato c’è un aumento dei contributi previdenziali dello 0,5%, tetto a 12 mesi senza causale e massimo quattro rinnovi. Sono alcuni dei limiti introdotti col decreto dignità che, di fatto, stanno limitando la creazione di nuovi posti di lavoro, spingendo sempre di più le piccole e medie imprese a forme di occupazione “in nero”. È quanto denuncia il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi, in un documento pubblicato sul sito dell’associazione. «Non c’è più tempo per pensare, bisogna immediatamente e definitivamente cancellare il decreto “dignità” e rendere il mercato del lavoro più flessibile» dice Assi.

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